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mercoledì 5 dicembre 2012

Utopie?





Essi sostengono anche che la povertà rende gli uomini vili, astuti, ladri, infidi, fuorilegge, bugiardi, falsi testimoni, e che le ricchezze li rendono insolenti, superbi, ignoranti, traditori, privi di entusiasmo e saccenti. La comunione li rende tutti ricchi e poveri allo stesso tempo: ricchi giacché possiedono tutto ciò di cui hanno bisogno e poveri perché non si asserviscono ai beni materiali tanto da diventarne schiavi, ma lasciano che siano essi a servirli.

Cari Alunni di IVA... aspetto i vostri commenti...

59 commenti:

  1. Il coraggio di vivere è forse la qualità più difficile da trovare negli uomini, soprattutto nelle epoche in cui il “Senso dell’esistere” è in agonia, tanto da far apparire inutile ogni impegno. Nelle età incerte, l’indolenza infetta le masse, tuttavia il demone della resistenza sembra si insinui in determinate personalità e le invii focosamente sul campo di battaglia, laddove in agguato ci sono il mutismo e l’indifferenza. Chi riuscirà a sconfiggerli avrà in premio l’Oriente, la rinascita della coscienza, individuale e collettiva.
    In certe epoche, le parole dei padri sembra non abbiano più forza, pare che ogni fede si sia affievolita, tanto la fede religiosa quanto quella nella natura dell’uomo, predisposta alla conoscenza.
    In queste epoche buie, la Filosofia ha sempre svolto un ruolo vitale: è la bussola che orienta nel mare dell’inutile e lascia intravvedere un approdo sicuro, una spiaggia, sulla quale coloro che ci hanno preceduti, nella navigazione, hanno lasciato i loro scrigni pieni di tesori, ma il tempo e lo scavare a vuoto li hanno insabbiati, occorre quindi dissotterrarli.
    Il logos e la pazienza ci possono sostenere nella ricerca di questi forzieri, in uno dei quali è custodita La Città del Sole di fra’ Tommaso Campanella da Stilo. Un’opera di fantasia, che può, come ci suggerisce l’etimologia del vocabolo, “fare apparire” innanzi ai nostri occhi quello che non riusciamo a vedere da soli; ciò che non vogliamo vedere, perché l’indolenza, da brava illusionista, dà l’impressione che l’impegno sia vano, come la corsa di un criceto nella ruota.

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  2. Giusy IV A
    Caro prof, senza dubbio la Città del sole è un testo di grande rilievo, poiché rappresenta la proiezione di una società di giustizia e uguaglianza dove sicuramente manca l' individualismo , dove il male è cancellato dall' amore e soprattutto dalla fratellanza.
    Mi ha colpito molto la fine poiché Campanella non conclude il testo ma dà al lettore lo stimolo di sognare la città IDEALE.

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    1. Sono d'accordo... Campanella lascia spazio al lettore, affinché continui a immaginare una città nuova, capace anche di cambiare... proprio come insegnano i Solari.

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  3. Stefania Fimmanò IV As12 dicembre 2012 alle ore 16:47

    La forza, la speranza e la passione che Campanella mette nella Città del Sole sono il frutto di una vita vissuta sul filo del rasoio in bilico tra un’insaziabile ricerca della verità e l’impossibilità di poter esprime un’opinione propria, in un’epoca che condannava anche il più piccolo cambiamento… La libertà da sempre il più grande dono che l’uomo ricerca fu si cara a Campanella pensate che gli costò anni di carcere, ore continue di tortura, tutto per il non volere rinunciare alle proprie idee. Grandi uomini, temerari, rocce salde su cui appoggiarci hanno nel corso dei secoli lasciato dei veri e grandi tesori capaci di infondere in noi il loro “eroico furore” che ci spinge a lottare per quello in cui crediamo ma soprattutto per quello che siamo… La Città del Sole è davvero un forziere pieno di tesori… E’ un invito a pensare al cambiamento, pur essendo un’opera di pura fantasia essa è reale perché i Solari sono uomini come noi dotati delle nostre stesse capacità ma solo più attenti a svilupparle. E’ inutile dire che il libro mi è entrato nel cuore, che mi ha fatto capire che la svolta è possibile se la si desidera… che l’utopia rimarrà un sogno finché non apriremo gli occhi e la mente e saremo pronti ad apprendere con la curiosità instancabile dei bambini ma soprattutto con il desiderio di migliorare… E’ questo il monito di Campanella crescere con la consapevolezza che un futuro migliore è possibile, basta volerlo! Professore, leggere in classe il libro insieme a lei è stato per me fonte di grande ispirazione, un invito a riflettere sulla nostra società e sui “mali” che la stanno logorando, mali che trovano la fonte nell’ignoranza. Le parole che ci ha detto oggi in classe sono state parole veramente dette con il cuore, e si capisce che voi amate veramente i vostri studenti … Forse a volte non ci rendiamo conto della grande fortuna che noi abbiamo nell’avere un Prof come lei che ci sprona costantemente a capire, che non ci abbandona nelle difficoltà, che ci sgrida quando ci abbandoniamo all’indolenza! Non vedo l’ora di leggere un altro libro e di poter comprendere il pensiero di altri grandi uomini!

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    1. Grazie a te... cara Stefania... attraverso il pensiero degli Altri comprendiamo il nostro e scopriamo il senso delle nostre vite...

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  4. Dominik Forgione IV As12 dicembre 2012 alle ore 16:50

    La Città del Sole mi è piaciuta tantissimo non solo perché Campanella descrive in modo straordinario una società perfetta fatta da giusti e mai prepotenti in cui il valore viene dal merito non dai soldi né tanto meno dalle origini, ma soprattutto perché essa mi ha fatto riflettere sulla società odierna e sulle cose, che sulla base dell’insegnamento di Campanella, potrebbero essere migliorate. Vorrei ringraziarla per l’opportunità che ci ha dato e per averci seguiti nella lettura.

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    1. ;-) grazie a voi per aver collaborato con tanto interese

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  5. Tra il 1500 e il 1600 il meridione italiano si consegnò a una delle figure più affascinanti della nostra storia: Tommaso Campanella. Siamo di fronte a un uomo che ha fatto parlare tanto di sé, un uomo dalla vita avventurosa, un ribelle, un uomo animato da passione per la conoscenza, che aveva amato la libertà propria e della povera gente della sua terra , un uomo che aveva un sogno : la città del Sole. In quest’opera frà Tommaso, infatti, delineò quello che aveva sempre avuto in mente, una società giusta, senza ipocrisie e conflitti di alcun tipo. Quella del Sole è una città ideale per leggi e costumi, aliena dalla proprietà privata e basata sulla cooperazione ma tuttavia utopica. Essa è governata dal metafisico Sole che non è al potere per diritto di nascita, ma perché è colui che eccelle in tutte le arti e in tutte le scienze, una persona di doti straordinarie disposto a cedere il suo incarico a un uomo datato di maggiori conoscenze. Da ciò dunque, si può notare come la città campanelliana sia fondata da principi giusti, ideali , opposti a quelli della società odierna. E’ straordinario inoltre il fatto che nella città non esistano servi e padroni ma tutte le occupazioni hanno pari dignità, il lavoro manuale è apprezzato tanto quanto quello intellettuale, e ognuno si dedica all'attività per cui dimostra la maggiore inclinazione. Quest'opera quindi, è piena di intuizioni geniali, di visioni ardite, di mutamenti sociali che pongono Campanella tra i massimi precursori del pensiero moderno. Tutta la vita della città inoltre,si fonda su una cultura seria, sull'educazione globale e specializzata, i bambini infatti,vengono educati a partire dai 3 anni e i maestri li conducono lungo le sette mura che circondano la città che con i loro dipinti costituiscono un vero e proprio libro di testo .Campanella dunque, inserisce nell'opera tutti i suoi ideali, i suoi sogni, con la sua straordinaria fantasia idealizza una società perfetta di giustizia e uguaglianza, dove l’individualismo scompare , dove non esistono egoismi, dove non c’è la guerra perché non ha ragione di esserci, dove il male è cancellato dalla solidarietà, dalla fratellanza e dall'amore.

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  6. Maria Grazia Violi IV As13 dicembre 2012 alle ore 20:34

    Al di là dell’utopia, La città del sole porta i segni della straordinaria sete di giustizia di Campanella, che in vita ha cercato con tutte le sue forze di individuare poteri politici reali a cui affidare l’unificazione del mondo sotto l’egida della verità e della giustizia: prima la Chiesa, poi la monarchia spagnola e, infine, quella francese, osannata nella figura di quel Luigi XIV che avrebbe ricevuto proprio l’appellativo di “Re Sole”.A mio parere questo libro è molto bello,e inoltre "è da prendere come esempio"! La parte che preferisco oltre a quando Campanella parla di politica e quella in cui narra l'astrologia dimostrando grande cultura e intelligenza.

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  7. Leggere un libro è sempre un'esperienza meravigliosa... la fantasia spiega le ali e ci porta alla scoperta di nuovi mondi che rispecchiano i desidèri nascosti nel nostro inconscio... Mii sento così piccola rispetto a un libro, e tanto più rispetto a uno scrittore, ma penso di poter esprimere un'opinione... Per me, lo scrittore non è colui che usa termini ricercati e dimostra saccenza solo per elevare l'opera formalmente... lo scrittore deve essere poeta e, mettendo l'anima nell'opera, farci perdere tra le righe quasi fino a dimenticare chi e dove siamo... Leggendo La Città del Sole è capitato proprio questo e, le assicuro, che la campanella che risuona nella mia mente non è quella scolastica che segna il passare delle ore, ma è quella che diventa nome di un illustre calabrese, Tommaso, motivo di orgoglio per noi... La sua opera e così reale, ma allo stesso tempo fantastica,(se si pensa che è frutto della sua stravolgente inventiva) e non nego che leggendola non poche volte mi sono voltata verso i muri quasi a voler ritrovare quei dipinti... anche a me, Prof, piacerebbe vivere in un mondo in cui il Sole è maestro e faro, e non semplice risorsa da sfruttare... Vorrei vivere in un mondo in cui non si creano buchi neri, ma spiragli di luce che magari, chissà, ci porterebbero alla scoperta di nuovi mondi, di società raffinate e giuste e, forse, troveremmo anche noi la nostra Città del Sole. Io, prof, ci credo profondamente e sono entusiaste del fatto che giganti del passato siano stati così visionari da rendere possibile un confronto, con idee e sensazioni analoghe dopo così tanto tempo... vorrei ringraziarla per l'opportunità concessa e spero sia solo la prima di una lunga serie!!!

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  8. Cercheremo insieme altri tesori, tra le pagine di altri libri...

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  9. Tommaso Campanella è stato ed è tutt'ora un grande filosofo che stupisce... la sua città del Sole è meravigliosa, e anche se scritta tanto tempo fa e purtroppo non si è ancora realizzata... Se un tempo vi era l'inquisizione, oggi c'è la corruzione e via dicendo... grazie a questo blog abbiamo modo di confrontarci ed è bello vedere la diversità dei pensieri anche se penso che, su quest'opera siamo tutti d'accordo tutti grati a fra' Tommaso per avercela regalata!

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  10. Io amo la poesia e la lettura perché mi fanno sognare e scappare via dai problemi... Mi piace pensare che grandi uomini abbiano fatto lo stesso e tra questi anche Campanella che non essendo contento della realtà provò ad immaginarne una ideale: la città del Sole... Questa è guidata da capi giusti, da sani valori e da regole che mirano al bene di tutti... anch'io vorrei un mondo così, anche se, date le circostanze, non credo sia realizzabile..

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  11. Sì, è vero, ma spesso, la poesia, più che farci fuggire, ci insegna a guardare la realtà con altri occhi... e questo è già un modo per cambiarla...

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  12. Oggi siamo in una società molto complicata ed è bello riuscire almeno a sognare una società “perfetta” come quella descritta da Tommaso Campanella nella “città del sole”. La realtà che descrive Campanella però, nella situazione odierna, è destinata a rimanere un sogno in quanto sembra impossibile poter creare un ambiente tanto perfetto da rendere felice chiunque viva in esso. Leggendo il libro di Campanella io, come forse chiunque, prova una certa serenità perché nel loro modo di vivere traspare la giustizia, il dovere, la cultura e qualunque aspetto possa riempire la vita di ogni individuo a partire dal più piccolo. Sì perché nella città di Campanella ognuno ha il suo ruolo, bambini, anziani, uomini, donne... Campanella ha sicuramente lasciato un segno in tutti coloro che hanno potuto leggere la sua opera e comprendere il suo pensiero e forse sarebbe opportuno anche far conoscere questa città ideale a coloro i quali hanno reso la nostra società lontana anni luci dalla perfezione perché basterebbe poco per renderla tale.

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  13. Durante le ore di laboratorio ho avuto modo di apprezzare ancora di più Campanella, grazie alla sua straordinaria opera: La città del Sole. Questa è un'opera utopica infatti in essa il filosofo elabora una società ideale, fondata sui principi di amore, sapienza e potenza. La cosa che più mi ha affascinato di quest'opera è la straordinaria genialità e fantasia di Campanella. Egli infatti cura i minimi particolari, si occupa dell'educazione, del lavoro, della religione, dell'astrologia e di molto altro, delineando quella città perfetta in cui credo tutti vorremmo vivere. D'altronde, l'opera, essendo scritta da un genio come Campanella, non potrebbe essere altrimenti.

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  14. Caro prof, l'idea di leggere questo libro in classe è stata ottima, perché insieme abbiamo avuto modo di confrontarci e discutere, con le nostre idee, sul pensiero del filosofo Campanella, riguardo la città del sole. Potremmo anche dire che si tratta di un'utopia letteraria, proprio perché c'è stata una divisione tra la realtà storica del tempo e l'esigenza, fortemente sentita da Campanella, di un totale rinnovamento civile e spirituale. Questo libro è stato interessante, mi affascina tantissimo poiché credo che Campanella abbia espresso tutta la sua passione, il suo sogno: creare una società con sani principi, opposti dunque alla società odierna. A tal proposito, infatti, credo che la città del sole costituisca un vero e proprio esempio a cui rifarci!!!

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  15. Campanella sostiene che i bambini, nella Città del Sole, imparano giocando... voi come cambiereste la scuola? Proviamo a pensare alla nostra scuola ideale? Aspetto progetti...

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  16. Caro prof, il libro che abbiamo letto durante l’ora di laboratorio è stato abbastanza interessante, anche se devo però purtroppo ammettere che nonostante io sia d’accordo su alcuni aspetti del testo, il libro non mi è rimasto così tanto impresso nel cuore. Anche se questo libro è una concezione immaginaria del filosofo, io credo che non può esistere una città così tanto perfetta, perché la perfezione secondo me non esiste, c’è sempre qualcosa da imparare e quindi migliorare. Ognuno deve inoltre essere libero e capace di fare le proprie scelte, non posso infatti credere che tutti i solari rispettassero le regole. L’unico aspetto che ricorderò sicuramente del libro è che tutta la vita della città si fonda su una cultura seria, sull’educazione, sulla coscienza civile dell’impegno, della verità, dell’onestà e dell’amore. È bello infatti immaginare una società perfetta come quella di Campanella, visto le situazioni complicate con cui dobbiamo confrontarci oggi, ovvero politici che invece di portare beneficio al paese per renderlo migliore, pensano solo ai propri interessi. La città del sole non è un libro che leggerei molto volentieri, ma vi ringrazio comunque perché è stato sicuramente un modo per confrontarci tra di noi.

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  17. Cara Domenica, quando affermi "c’è sempre qualcosa da imparare e quindi migliorare", penso che Campanella fosse pienamente concorde... Anche i solari sbagliano, ma hanno la forza di ammetterlo, tentando di riparare. Poi sostieni che "Ognuno deve essere libero e capace di fare le proprie scelte"... Beh, anche su questo Campanella era d'accordo, visto che si è fatto 27 anni di carcere per sostenere le sue scelte... Poi continui dicendo: "L’unico aspetto che ricorderò sicuramente del libro è che tutta la vita della città si fonda su una cultura seria, sull’educazione, sulla coscienza civile dell’impegno, della verità, dell’onestà e dell’amore"... ed io aggiungo: "E ti sembra poco?"

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  18. Caro prof, la scuola ideale secondo me dovrebbe avere, prima di tutto, dei professori preparati professionalmente ed "aperti" alle esigenze degli studenti. Questi sono elementi primari. Inoltre lo studente dovrebbe essere preso in considerazione e ascoltato, ci dovrebbe essere un interesse vero e proprio per esso. Infine sarebbe bello rendere la scuola una "seconda casa" dove lo studente si senta a proprio agio.

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  19. Leggendo la vita di Tommaso Campanella, mi ha colpito vedere con quanta determinazione egli si ostinasse a confermare ciò che pensava. Eppure sapeva che così facendo andava incontro a torture, dolori e infine alla morte, ma questo non lo portava a rinnegare ciò in cui credeva. Essere così determinati non è una caratteristica comune a tutti, ma sarebbe bene,invece, che così fosse, perché non arrendersi anche quando le cose sembrano non avere possibilità vuol dire riuscire ad arrivare quasi certamente all’obiettivo che ci si era prefissato. La società che Campanella descrive nel libro “la Città del Sole” è una nuova società che non prevedeva differenze sociali, in cui ognuno avere un ruolo non solo importante ma indispensabile e dove ogni uomo era felice... Campanella anche se sapeva quanto questo poteva essere utopico non rinunciava a sognarlo. Credo che basterebbe una piccola parte della determinazione che aveva Campanella per cambiare se non completamente ma almeno in parte la nostra società, che purtroppo è povera di persone determinate come lo era questo filosofo. Oggi le cose sono molto cambiate e dovrebbe essere più facile raggiungere questo obiettivo, viste tutte le possibilità che abbiamo! La Città del Sole è un’opera di fantasia, ma se conosciuta e ben interpretata potrebbe essere inserita perfettamente in un contesto reale, perché potrebbe essere un grande insegnamento per tutti.

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  20. Come ho potuto constatare leggendo l'opera campanelliana, ne "La Città del Sole" ogni singolo aspetto della vita è disciplinato e regolato secondo un preciso ordine. L'organizzazione di questa città ideale è basata sulla libertà individuale ma allo stesso tempo sulla giustizia e sul rispetto reciproco. E' una realtà pacifica in un luogo immaginario; realtà in cui tutti noi vorremmo vivere ma che, purtroppo, è irrealizzabile poiché quella attuale è incentrata sull'egoismo e sull'interesse esclusivamente personale. La rigorosa civiltà che Campanella descrive è dotata della coscienza civile dell'impegno, della verità, dell'onestà e dell'amore. Qui non vi è alcuna forma di violenza o sopruso. E anche se per alcuni aspetti le sue regole potrebbero sembrare troppo rigide, molte di esse sarebbero quelle più adeguate da attuare per poter vivere in una società più giusta e migliore per tutti. Comunque la lettura di questo libro è stata davvero molto interessante!
    Uno degli aspetti che di più mi ha colpito della città utopica di Campanella è la figura del Sole. Egli è colui che governa e cura ogni cosa, deve essere sapiente e conoscere tutte le discipline. Non dirige da solo la società ma si fa aiutare da tre principi: Pon, Sin, Mor (Potenza, Sapienza, Amore). Ma nel momento in cui si fa avanti qualcuno più sapiente di lui, il Sole gli cede il posto senza che qualcuno glielo imponga. Tale comportamento onesto è dovuto al fatto che il suo obiettivo principale è il bene collettivo. Questo atteggiamento, sopratutto al giorno d'oggi, può essere definito, non raro, ma del tutto inesistente!

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  21. Secondo me la Città del Sole oltre a riflettere la straordinaria fantasia e intelligenza di Campanella, ci aiuta a comprendere quanto quei ideali, quegli principi e quell'assoluta perfezione non siano minimamente presenti nella società odierna. Sono perfettamente consapevole che sia un’opera utopica e perciò irrealizzabile, ma è anche chiaro che la Città del Sole è frutto di un sogno e di un duro lavoro. L’autore ha costruito un progetto che sperava si realizzasse, per il quale ha sacrificato la propria vita in quel carcere infernale. Di fronte alla drammatica situazione calabrese del suo periodo, infatti, egli non è rimasto inerte, ma ha lottato, ha fatto di tutto per trasformare gli avviliti calabresi, divenuti quasi schiavi, bestie da soma, in uomini veri,liberi e dignitosi. Proprio questo mi ha affascinato di Campanella, il suo coraggio, la sua voglia di vivere, il suo altruismo... valori che purtroppo in pochi hanno. Per questo credo che per combattere la grave situazione italiana tutti, ma soprattutto i politici, dovremmo adottare quello spirito campanelliano che senz'altro ci contraddistinguerebbe... Per quanto riguarda l‘insegnamento, io prof ,credo che imparare giocando sia molto importante, innanzitutto perché risulta più facile l’apprendimento ma anche perché imparare le cose teoricamente e non saperle applicare nella realtà sia inutile, e ciò, secondo me, è il motivo per cui il livello di istruzione in Italia è tra i più bassi d’Europa. Anche in questo caso,dunque, Campanella si è rivelato un perfetto genio!!

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  22. Cara C., concordo con quello che dici, ma non sul fatto che il livello di istruzione italiana sia tra i più bassi d'Europa, anzi, credo che siamo tra i primi per cultura e ingegno... certo, occorre una riforma dell'istruzione, ma non dobbiamo perdere l'ottimismo...

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  23. Stefania Fimmanò IV As30 dicembre 2012 alle ore 12:25

    Una delle parti che più mi ha colpito della Città del Sole è proprio quella riguardante l’istruzione, ma in modo particolare l’attenzione che i quattro anziani mostravano per l’inclinazione di ogni loro allievo. I Solari studiano e conoscono ogni cosa, dalle scienze, alle arti sino alle tecniche agricole. Svolgendo ogni giorno una diversa arte ogni allievo appariva più incline a qualche attività. Una volta trovata la propria inclinazione essi continuavano instancabilmente a imparare perché “è tenuto di più gran nobiltà, chi più arti impara, e meglio le fa.”Ricollegandomi alla discussione sulla scuola ideale secondo me la scuola perfetta dovrebbe trasmettere ai ragazzi sin da piccoli che lo studio non è un dovere, andare a scuola non è un obbligo e che imparare è bellissimo … La scuola ideale dovrebbe mostrarsi come una luce che illumina le parti nascoste di ognuno di noi, una nostra abilità, per esempio, che in seguito ci contraddistinguerà. Ecco la scuola, e in modo particolare i professori dovrebbero prestare attenzione alle inclinazione dei loro allievi e aiutarli a coltivarle, non condannare un metodo diverso di apprendimento magari più stravagante o un’opinione propria magari molto diversa da quello che viene insegnato … non ha senso giudicare ottimo qualcosa privo di espressione personale perché come ricorda anche Einstein: Ognuno di noi è un genio...ma se si giudica un pesce in base alla sua abilità di scalare un albero, lui vivrà la sua intera vita credendo di essere stupido. La scuola ideale dovrebbe saziare quel desiderio di conoscenza che caratterizza tutti gli esseri umani e mostrare agli allievi che dovrebbero studiare non per il voto, che alla fine non ha nessun valore, ma per l’amore di conoscere … dovrebbe prestare attenzione a quello stupore incredulo nello scoprire cose nuove, mai sentite, quella sensazione che io ogni giorno provo entrando in una porta con pochissimo uscendone arricchita.

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  24. Mi sono sempre chiesta come può essere organizzata la mia scuola ideale,sono arrivata alla conclusione che la mia "scuola ideale" è come l'opera di Campanella...un'utopia. La scuola è il luogo principale per la formazione di un individuo,la scuola getta le basi per la costruzione del futuro professionale di ognuno di noi. La scuola è un punto di riferimento,non è solo un diritto,infatti a nessuno può essere negata l'istruzione. Possiamo definire la scuola come un dovere perchè ci permette di accostarci alle materie con la presunzione di voler sapere tutto. La mia scuola ideale è quella in cui docenti e alunni interagiscono,è quella in cui si collabora e come afferma Stefania deva saziare il desiderio di conoscenza che tutti noi abbiamo.

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  25. A tre anni un bambino inizia la scuola materna..essa è piena di colori e giochi, di sorrisi e fantasia ma soprattutto di compagnia..l'essere allora comincia ad arricchirsi di parole, giochi, sensazioni nuove e proprio come un uccellino che si allontana dal nido materno, tra una caduta e l'altra spiccherà il volo..non sarà più una fragile e debole creatura ma piano piano diverrà un'aquila forte e temeraria, alla ricerca di nuove foreste, nuove prede e nuovi cacciatori da sfidare orgogliosamente..la scuola, dunque, ci accompagna in ogni piccolo passo..è come il tatto per un non vedente e l'olfatto per un segugio..è una guida, insomma, senza la quale rimarremmo sempre uccellini con le ali tarpate..c'è da dire, però, che in un certo senso la natura che noi definiamo selvaggia è molto più organizzata e "civile" della nostra..Infatti, continuando con l'esempio dell'uccellino, esso non viene costretto ad imparare a nuotare o ad abbaiare..è nel suo istinto seguire ciò per cui è portato e cercare di eccellere per divenire un degno capitano, l'alfa del gruppo, il più abile solcatore di cieli..nella nostra società, invece, ciò non accade perché si va alla ricerca di elementi alquanto preparati in cultura generale, lasciando in disparte i geni che si sono tirati su da soli, definendoli stravaganti o addirittura pericolosi e di questo ne è un chiaro esempio Tommaso Campanella, le cui idee così visionarie e meravigliose, gli sono costate ben ventisette anni di carcere, sommerso dal buio, immobilizzato dal freddo, ma soprattutto continuamente sottoposto a torture fisiche e non di meno psicologiche..è stato costretto a fingere la follia e a rifugiarsi nella fantasia che gli ha regalato la società che cercava affannosamente di realizzare: La Città Del Sole..qui i cittadini condividono ogni cosa, e il loro scopo è cercare di trovare un compito adeguato alle loro capacità per arricchire sempre più la loro città..il principe Sole non è di certo il nostro Berlusconi (siamo proprio agli antipodi per fortuna), e il suo unico obiettivo è proprio quello dell'uccellino..essere un buon capobranco..ma allora mi sorge spontanea una domanda: se già secoli fa qualcuno sognava questa società, con le tecnologie di cui disponiamo, perché non si è ancora realizzata? perché i geni rimangono da parte, o per meglio dire si stanno estinguendo? il problema è all'origine? e se così perché nessuno se ne accorge o magari fa finta per convenienza? spero che questi interrogativi siano degni di nota e degni di risposta..ciao prof!

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  26. Da poco abbiamo iniziato a leggere in classe “La città del sole” di Tommaso Campanella e nonostante ancora siamo alle prime pagine, devo dire che questo libro mi sta incuriosendo e piacendo molto. Innanzitutto la cosa che a colpisce è come la città è composta, infatti, passeggiando per la città, soprattutto i bambini, possono studiare gli animali e qualsiasi altra cosa perché le mura sono tutte raffigurate. Nella nostra società questo potrebbe essere qualcosa di davvero utile poiché la conoscenza sarebbe alla portata di tutti e in un modo anche molto divertente. La cosa che inizialmente non mi è piaciuta molto è quando Campanella dice che “…tutte le cose sono messe in comune anche le donne” , dopo questa frase ho pensato che Campanella stesse paragonando le donne alle cose ma poi andando avanti con le pagine ho visto che comunque le donne erano considerate tanto quanto gli uomini poiché potevano anche andare a combattere, anzi venivano molto tutelate poiché i lavori che svolgevano non erano pesanti. Inoltre la visione del popolo come una grande famiglia è molto bella. Sicuramente per noi capire un tipo di società in cui tutti si sentivano madri e padri di tutti i bambini e gli stessi si sentivano fratelli tra di loro è davvero molto difficile, poiché per noi è fratello o sorella solo chi è nato dalla nostra stessa madre e dal nostro stesso padre, molte volte, infatti, non si sentono fratelli neanche chi ha in comune solo uno dei due genitori. Questo è davvero il problema più grande del nostro tempo poiché tutto questo ci rende molto egoisti, chiusi in noi stessi e nelle nostre famiglie e la maggior parte delle volte per fare felici noi stessi calpestiamo e non pensiamo a tutti coloro che ci stanno vicino e a cui provochiamo del male. Un esempio di tutto questo è il fatto di cronaca accaduto pochi giorni fa nel mare il vicino Lampedusa. La causa di tutti quei morti è innanzitutto dell’uomo che fa la guerra, molta parte della colpa però ce l’ha la legge Bossi-Fini che per tutelare l’Italia vuole tenere alla larga chi scappando dalla sicura morte va alla ricerca di una nuova vita, questo, secondo il mio parere, è un atto di grande egoismo cosa che non ci sarebbe sicuramente stata se, come nella città del sole ci sentissimo tutti fratelli.
    La cosa che condivido meno in questo libro è la scelta, per una prole migliore, dell’accoppiamento. Secondo Campanella i grassi dovevano accoppiarsi con i magri, gli alti con i bassi in modo che i figli fossero equilibrati, non è una cosa molto giusta secondo me pure perché ormai dagli studi fatti sappiamo che non è detto che se un magro si accoppia con un grasso il figlio sarà di un fisico medio quindi per me tutto ciò è un forzare la natura. Spero infine che il seguito del libro sarà ancora così interessante.

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  27. Nel corso della lettura in classe,l’opera utopistica di Campanella, sotto alcuni aspetti, mi ha interessata ed entusiasmata. Mi piace immaginare un mondo in cui tutti siamo fratelli, condividiamo ogni cosa,abbiamo molte conoscenze e la donna viene messa sullo stesso piano dell’uomo. Purtroppo, nella nostra società attuale, questa visione tende a rimanere solo un ideale. Infatti,ciascun individuo dovrebbe aiutare l’altro invece gli fa la guerra e la donna,soprattutto nei piccoli paesi, viene sminuita davanti all’uomo. Tuttavia, non mi piace pensare che la donna partecipa alla guerra, che insieme all’uomo viene condivisa, che tutti sono padri e madri dei piccoli o che si accoppiano maschio e femmina seguendo vari canoni.

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  28. In merito al dibattito nato a scuola, dopo la lettura del libro “La città del sole”, vorrei dare la mia opinione. Alcuni miei compagni avevano idee contrapposte alle mie altri uguali. Ci siamo chiesti se una persona può cambiare . Personalmente io penso di si. Spesso ho sentito dire che chi nasce tondo non muore quadrato,ma non sono d’accordo. Ogni singola persona,anche quella che ha commesso gli errori peggiori può riuscire a dimostrarsi diversa ,col tempo . In ogni caso per andare a formare la grande famiglia di cui Tommaso Campanella parla, dobbiamo almeno provare a dare fiducia all’altro . Anche se, nei nostri piccoli paesi è difficile avere un cambiamento radicale poiché penso ci sia una mentalità troppo ristretta e poche possibilità di miglioramento. Vorrei aggiungere che sono contraria alla pena di morte citata nel testo.

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  29. Questo libro mi ha molto colpita perché tutte le cose della vita, anche quelle a cui noi oggi non facciamo caso sono organizzate e stabilite in un certo modo e anche se da una parte mi piace poiché risaltano evidenti tutte le piccolezze della vita, dall’altra non mi piace appunto perché è tutto organizzato e tutto deve andare in quel modo. Credo proprio che il bello della vita sia quello di essere inaspettata e anche se ci sono molte cose inaspettate brutte, almeno ogni giorno non è tutto organizzato. Non condivido per niente il concetto dell’affettività, della procreazione, della famiglia e che non debbano esistere carceri. Io credo nei valori della vita e nella libertà di ogni uomo, l’uomo è un essere libero e tale deve essere, ecco perché non condivido questi concetti poiché secondo me nessuno ha il diritto di scegliere per qualcun altro la persona che deve amare, nessuno può scegliere la persona giusta per noi solo dall’aspetto fisico non è questo quello che conta, l’amore non si sceglie. Infatti per come la vedo io il problema di questa città è proprio che non c’è libertà e tanto amore, come credono di dimostrare, dato che dopo quella notte che passano insieme due persone totalmente sconosciute finisce tutto e non c’è niente che li lega se non un figlio che è una cosa bellissima, ma solo se è stato desiderato e non perché viene imposto. Il nucleo familiare nasce dall’amore che lega una famiglia e quindi anche un bambino che deve essere allontanato dalla propria madre per essere cresciuto da altre donne è sbagliato, perché nessuna donna può amare un bambino come lo ama la propria madre, i bambini hanno bisogno della propria madre, dell’affetto che solo ella può donargli perché la mamma è una figura importantissima nella nostra vita secondo me la più importante che nessuno può mai rimpiazzare! Qualunque persona ci stia vicino come madre! Così come è importante una famiglia. Inoltre non condivido che non debbano esistere carceri, magari in una piccola società come quella non ce n’era bisogno perché non succedevano le cose gravi che succedono oggi in questo mondo, ma credo che il carcere deve esistere, non perché penso che l’uomo non possa sbagliare, ma ogni giorno avvengono tantissime morti per motivi davvero che fanno gelare il sangue, motivi che non dovrebbero esistere, viviamo in un mondo dove tutto è basato su interessi, su soldi e non c’è più rispetto per nessuno nemmeno per la nostra famiglia; dovremmo essere tutti fratelli e sorelle ma ci guardiamo con invidia, sappiamo solo giudicare e non guardare il prossimo come un nostro fratello, quindi credo proprio che arrivati a questo punto l’unico modo per far capire all’uomo che ha sbagliato se ha fatto qualcosa di male magari uccidendo persone innocenti, ma anche persone colpevoli , perché nessuna vita può essere tolta così come Dio ci ha donato la vita solo lui può togliercela, sia proprio il carcere e con esso si deve far capire agli uomini di oggi che la vita è un dono prezioso, che i problemi si possono e si devono risolvere solo con le parole. Ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione e parlando si può risolvere tutto non si deve arrivare a queste morti senza senso, perché l’uomo oggi fa paura per tutte le cose crudeli che accadono. Magari un po’ su quest’aspetto Campanella aveva ragione poiché nella Città del Sole c’era più rispetto l’uno con l’altro, ma non condivido in pieno questi aspetti fondamentali per la vita dell’uomo. Dopotutto è un bel libro e mi piacerebbe continuare a scoprire quante cose ancora ci riserverà in questa città, anche perché trovo bello confrontare e scoprire le idee con i miei compagni perché tutti abbiamo opinioni diverse.

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  30. Proseguendo la lettura del libro, posso dire che mi sono accostata all’idea di Campanella di far cremare i morti. Oggi, la maggior parte della gente va a trovare i propri cari defunti al cimitero,come io del resto,anche se pensandoci credo non sia la cosa giusta. Infatti,per avvicinarci a una persona che abbiamo perso non serve andare lì, ma basta pensarla,basta rivederla nella nostra mente e riviverla nella nostra quotidianità. Infondo col passare del tempo il cadavere diventerà cibo per gli animali e finirà per dissolversi. Per quanto riguarda la religione,si nota che i cittadini di questa “città ideale” hanno una grande fede;essi credono alle parole di cristo che traggono dai segni del sole ,delle stelle e della Luna,sanno che così potranno giungere alla verità; al sorgere del sole e al suo tramonto si dedicano alla preghiera e riservano a Dio dei culti;nel sole identificano il volto di Cristo. Non sono sicuri di quali saranno i luoghi che dovranno occupare dopo la morte, buoni o cattivi che siano , ma probabilmente pensano che i primi andranno in cielo e i secondi sottoterra. Nel nostro vivere,penso che da molti la fede viene accantonata,non considerata. Ognuno pensa al proprio benessere,al prestigio, al potere,al denaro e finisce per abbandonare o,per meglio dire, calpestare i veri valori della vita e soprattutto l’altro. Secondo me, la fede è la percezione che abbiamo di Dio, è la giusta via da seguire, è quel cammino a senso unico che non ci porta a nessuna deviazione,è la conoscenza di ciò che è giusto, è la consapevolezza di ciò che è meglio, è la voglia che ci porta a guardare il mondo con gli occhi di Dio,è un bene che va alimentato proprio con la preghiera,la lettura del testo sacro,l’ascolto delle parole del Papa e del sacerdote e soprattutto con un esame di coscienza personale che ci porta a riflettere sui nostri sbagli, sui nostri atteggiamenti,sui nostri errori e ci aiuta a non commetterli nuovamente e a migliorarci sempre di più. Nel testo,poi, si vanno a delineare: l’essere che è appunto Dio sempre efficiente e il non essere che è il nulla. L’allontanamento da Dio, allora come adesso dipende solo ed esclusivamente da noi che inconsciamente smarriamo la giusta via, ci invaghiamo del superfluo, ci affianchiamo al male.

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    1. Penso che tu abbia un po' equivocato... Campanella dice che i Solari non hanno avuto la rivelazione di Cristo, quindi niente della loro vita si ispira al Cristianesimo...

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  31. Ascoltando la lettura in classe del libro “La città del Sole” sono stata molto colpita. Tutti noi credo vorremmo vivere in una città così ben organizzata, come quella che ci descrive Campanella, soprattutto per il tipo di governo, che vede a capo un principe sacerdote il “Sole”. Mi è piaciuto molto il modo in cui vivono, come una grande famiglia, ritenendosi tutti fratelli, cosa che oggi non esiste in quanto viviamo in una società dove prevale l’egoismo, ma, mi ha colpito anche il fatto che tutti, donne e uomini, sono considerati sullo stesso piano a prescindere dalla discendenza. Non sono d’accordo sul fatto, che le donne debbano essere in comune, e sugli accoppiamenti, perché ognuno di noi deve essere libero di scegliere chi avere a fianco. A mio parere una città così sarebbe l' ideale, anche se cambierei alcune cose.

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  32. Il libro la “Città del sole” composto da Tommaso Campanella ha destato la mia attenzione per vari motivi. Innanzitutto perché racconta di una città utopica, ma anche perché tutte le cose all’interno di questa città sono in un certo senso programmate, ciò vuol dire che ciascun cittadino ha un suo preciso compito. Inoltre condivido pienamente l’utilizzo del dialogo, che viene considerato fondamentale per il funzionamento dello Stato e per la divisione degli incarichi, quindi ognuno fa quello che sa fare meglio. Un’altra cosa che ammiro è il modo in cui è applicato l’insegnamento perché cosi facendo gli allievi apprendono giocando e quindi facilmente e in maniera divertente. Un altro aspetto positivo è la politica, infatti, la cosa che mi ha colpito di più è che in alcuni casi l’uomo che detiene il potere lo cede ad un’altra persona che egli ritiene più opportuna e più valida, ma purtroppo quest’ultimo può essere solo un ideale all’interno della nostra società. Mentre ciò che non condivido è la mancanza della famiglia. Infatti, Campanella considera negativamente la famiglia perché porta le persone a diventare egoiste. A mio avviso gli abitanti di questa città ideale avrebbero bisogno di punti di riferimento fissi, come i propri genitori naturali.

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  33. Nella parte finale del libro "Città del sole" Tommaso Campanella ci parla soprattutto di una città senza carceri. Questo argomento mi ha interessato e colpito molto poiché ciò ha sia aspetti negativi che positivi. Quello che penso io è che un uomo che commette un reato o va contro la legge non deve essere solo punito ma rieducato. La rieducazione deve essere l unico mezzo per far cambiare l uomo. Sicuramente chiuderlo in un carcere per anni senza lavorare sulla propria interiorità non serve a niente poiché nel momento in cui questa persona uscirà dal carcere sarà come prima o peggio. Io sicuramente sono del parere che chi sbaglia dovrebbe pagare però si deve attuare dentro di lui un cambiamento che gli farà capire che ciò che ha fatto è assolutamente sbagliato. Infine sono sempre del sapere che questo libro è molto educativo e bello perché ha scaturito in ognuno di noi una riflessione seria e profonda.

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  34. La città del Sole è il libro più strano che abbia mai letto e molte caratteristiche riguardanti la struttura di questa sognata Repubblica, come già discusso in classe, non sono da me condivise. Fra queste in primo luogo vi è l’organizzazione della famiglia e la procreazione. La famiglia credo sia uno dei valori più importanti di questo mondo, è il focolare che plasma il carattere di ognuno di noi e che educa all’affettività e al rispetto. Sono convinta che l’amore di una madre che ha tenuto e sofferto per nove mesi un figlio dentro il proprio grembo non possa essere sostituito da nessun’altra donna. Per quanto riguarda la procreazione invece, non condivido il fatto che Campanella l’abbia quasi ridotta ad una semplice “tecnica per il miglioramento della razza”. Il mondo è bello perché è vario ed è bello soprattutto poter pensare che ognuno di noi è nato davvero dall’amore tra due persone. Per tutto ciò che concerne poi la gestione del governo credo sarebbe magnifico se anche i nostri politici fossero in grado di capire quando dover lasciare il loro posto a persone più capaci di loro come avrebbero fatto gli ufficiali della città del sole. Nel nostro tempo l’unico esempio è stato quello di Papa Benedetto XVI il quale mesi fa ha deciso di cedere la sua missione a qualcuno più forte di lui. Sono contraria all’assenza delle carceri ma anche all’organizzazione delle carceri moderne in quanto credo che queste dovrebbero essere trasformate in centri per il recupero morale dei detenuti affinché possano capire i loro errori e ricevere quell’educazione, quei valori e quel senso di rispetto per l’altro e per le leggi, che molto probabilmente, non gli sono stati trasmessi durante la crescita. Bisognerebbe però adattare anche la legge e quindi le condanne in base alle varie situazioni in quanto un reato può essere commesso per vari motivi più o meno “aggravanti”. Sono poi anche contro la detenzione a vita poiché credo che tutti debbano avere la possibilità di riparare ai propri errori.
    Infine la pena di morte penso sia la cosa peggiore di questo mondo. Nessun uomo è padrone dell’altro e nessun uomo può dunque decidere se porre fine all’esistenza di un proprio simile. Essa non può essere utile per educare le persone poiché dà esempi di violenza e può scaturire altra violenza. Oggi questa pratica è ancora diffusa in molti paesi del mondo e spesso, come ben sappiamo, ad essere condannati sono persone innocenti che non potranno più riavere la vita che gli è stata tolta di forza.

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  35. Il libro la città del sole mi ha interessato tantissimo perché tratta argomenti che toccano noi giovani! Tommaso Campanella parla di una città unita, una grande famiglia dove ognuno contribuisce alla crescita! tutto sembra organizzato, dal lavoro ai rapporti affettivi, ognuno ha il proprio ruolo! Ciò, a mio parere, ha molti aspetti positivi, tuttavia riguardo i rapporti affettivi mi trovo in disaccordo con Campanella! Il fatto che tutto sia organizzato da altri e quindi nessuno abbia la libertà di scegliere la propria compagna/o mi fa pensare che l'amore passa in secondo piano, non esiste l'innamoramento ma l'unica cosa che interessa è il procreare! Tuttavia le altre idee di Campanella mi sembrano positive! In classe c'è stato un dibattito sulla mancanza di un proprio nucleo familiare, ma come dicevo prima tutti erano una grande famiglia, riguardo ciò a differenza di molti miei compagni penso che se da un lato questa idea potrebbe sembrare negativa, dall'altro potrebbe ridurre la cattiveria, la gelosia, l'invidia ecc... perché se tutti ci considerassimo fratelli e sorelle forse ci ameremmo di più cercando di non fare mai del male agli altri, infatti questo è quello che cerchiamo di fare sempre solo con la nostra famiglia! Un'altra idea che Campanella ci espone è quella di una città senza carceri! Questo mi ha fatto riflettere perché oggi in una società dove le carceri sono presenti non mi sembra che risolvano i problemi o che cambino la gente, ma anzi, a mio parere, conteibuiscono a isolare una persona dal mondo e in un certo senso decidendone il destino in quanto le condanne sono molto alte! È giusto che una persona paghi per i propri sbagli ma questo può avvenire in modo istruttivo,in modo che chi sbaglia venga guarito interiormente, con l' aiuto degli altri e non isolandolo!
    Tuttavia quello che mi ha colpito principalmente di questa città che ci descrive Campanella, è che gli allievi venivano scelti per svolgere un determinato lavoro in base alla propria inclinazione! Per cui ognuno poteva esprimere al meglio le proprie doti e questo è una cosa fondamentale in quanto io credo che quando una persona fa un lavoro con passione, lo fa con gioia e con il cuore, perciò gli riesce meglio di chiunque altro.
    Concludo col dire che questo libro ha suscitato dentro di me nuove idee, anche se utopiche, che non avevo considerato prima! Inoltre è stato molto piacevole discuterne con i compagni per confrontarci e sapere i vari modi di pensare ! Spero che leggeremo altri libri interessanti come questo!

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  36. La lettura di questo libro, sin dall’inizio, ha suscitato in me divertimento e curiosità, in quanto mi piace scoprire le caratteristiche della città ideale di Campanella. Tra i vari argomenti trattati, non sono d’accordo sulla visione familiare del filosofo, quando afferma che le donne erano condivise tra gli uomini per il concepimento, e i bambini, dopo una certa età, venivano allontanati dalle loro madri e affidati ai maestri. Io penso che un bambino deve crescere con l’amore della propria madre e della propria famiglia e che una donna, come anche un uomo, abbia il bisogno di avere accanto una persona di cui fidarsi e donare il proprio affetto. Ho capito che Campanella nella sua città valorizza le donne, in quanto come punizione, per chi commetteva qualcosa di male, veniva vietato di poter parlare con con esse e, inoltre, non viene descritta nessuna forma di violenza, cosa che oggi continua a sentirsi ogni giorno con maggior frequenza. Una cosa che non mi aspettavo è stata la mancanza delle carceri: Campanella pensava che chi commetteva degli errori, non doveva essere chiuso dietro delle sbarre, ma doveva essere rieducato in modo tale da non commettere lo stesso atto. Sono in gran parte d’accordo con il filosofo, perché non so che senso abbia incarcerare gli uomini colpevoli senza fargli capire il loro modo sbagliato di comportarsi. Un uomo che commette un omicidio, potrà mai capire la gravità del suo errore? Solo su questo punto ho dubitato. Un altro concetto che mi ha colpito, è stato il fatto che in questa città vi erano uomini che cedevano il proprio potere ad altre persone che ritenevano più sapienti di loro. Se quest’idea fosse messa in atto da più persone nella società odierna, si eliminerebbe dagli uomini la superiorità e il sentirsi migliore di un altro e, di conseguenza, il proprio egoismo tenderebbe a scomparire.
    Durante i dibattiti aperti in classe, notiamo come ognuno di noi ha idee diverse su determinati concetti descritti nel libro; credo che se vivessimo nella città di Campanella non avremmo nulla da dire. Per quanto mi riguarda, anche se fin ora non sono stata d’accordo su alcune cose, sarebbe molto meglio vivere nella Città del Sole: in questo luogo ideale si pensa al bene comune, mentre nel mondo odierno continua a crescere sempre di più il proprio egoismo.
    La Città del Sole continuerà a stupirmi e a farmi riflettere sulle diverse fantasie elaborate da Campanella durante i suoi anni di carcere.

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  37. Abbiamo terminato il libro di Tommaso Campanella e non posso dire altro che questo libro utopistico, per certi aspetti, dovrebbe essere preso da esempio per un mondo che oggi ha poco da rivelare. Prima di tutto vorrei partire dalla particolare visione che Campanella possiede riguardo al concetto di nucleo familiare… Egli infatti afferma che in questa città, non ci sono padri e figli ma sono tutti padri e tutti figli dunque più madri accudiscono più bambini senza che questi ultimi abbiano come riferimento, una unica figura che, a mio avviso, sarebbe necessaria per la loro crescita. Proprio riguardo a questo dico che la presenza di una figura che possa fare da modello per un bambino è necessario, significativo: non concordo su questa tesi campanelliana pur essendoci quella presenza di una volontà di creare un mondo in cui tutti siamo fratelli che riflettendo un po’ sarebbe l’ideale… oggi. Altro concetto da me non condiviso è la mancanza dell’esistenza di carceri in quanto io sostengo che, l’uomo commetterà sempre errori che possono e non nuocere a se stessi e agli altri…Dunque se un uomo compie errori gravi è giusto che sia punito ed educato in quanto credo che il carcere non sia solo un luogo in cui un uomo deve pentirsi di ciò che ha fatto ma, con una giusta formazione educativa può essere integrato al meglio all’interno della società che deve saper accogliere al meglio quest’uomo che alle sue spalle sa di aver errato…L’educazione dunque deve essere fondamentale per l’uomo e collegandomi a questo concetto vorrei ricordare ciò che di più mi ha colpito in tale libro: l’istruzione per i ragazzi. Diciamo che Campanella affermava che la scuola, in questa città, porta ad una conoscenza accurata in vari campi e dunque parliamo dell’istruzione che è fondamentale per l’uomo che detiene uno dei doni più grandi che possano esistere: la ragione. Oggi purtroppo non sempre si insegna che la conoscenza e l’amore per gli altri sono necessari per la vita, in poche parole, non ci si chiede “oggi cosa imparerò a scuola?” oppure “cosa ho imparato dagli insegnamenti che mi sono stati dati?”..E’ come se la scuola stesse diventando quasi un obbligo quasi un qualcosa di inutile per la vita… C’è necessariamente da riflettere qui in quanto i ragazzi oggi non trovano il senso nello studio…Certamente non posso che essere contento di aver letto in classe questo libro dal valore immenso e al contempo di essermi confrontato con i pensieri diversi che i miei compagni possiedono…

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  38. La città del sole”, anche se racconta di una città utopistica e inaccettabile sia a quel tempo sia ai giorni nostri, è un capolavoro in quanto è stata scritta da Campanella in una situazione assai poco propizia per volare con l’immaginazione. Penso che forse la struttura è per noi così difficile da accettare perché siamo così legati alle nostre tradizioni tanto da non voler apportare ad esse nessun cambiamento. Alcune sue caratteristiche credo sarebbero molto utili per migliorare la gestione del governo, altre però non sono da me condivise come la pena di morte, in quanto penso che potrebbero solo degradare l’essere dell’uomo a quello di un animale.

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  39. Infatti, cara Angela, nella Città del sole non esiste la perna di morte... ma che libro hai letto?

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  40. Cari Alunni, vi lancio una provocazione... tutti vi siete schierati contro la "famiglia collettiva" di Campanella, adducendo che così facendo i bambini non avrebbero un punto di riferimento, necessario per la trasmissione dei valori e così via... ovviamente ognuno di voi avrà pensato alla propria famiglia... ma se guardassimo un po' più in là? per esempio a quei bambini che vivono in famiglie in cui subiscono violenze, abusi... o se ci riferissimo a quei bambini che vivono in famiglie così povere da non poter avere le stesse opportunità degli altri?... la Città del sole di Campanella offre le stesse opportunità a tuti i bambini... e nessuno sarà privilegiato sol perché è nato in una famiglia ricca... che cosa ne pensate?

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    1. E' vero prof, sinceramente io non avevo pensato a questa possibilità. Purtroppo al mondo esistono queste terribili realtà però penso anche che per noi abituati a vivere in una società così evoluta, con ognuno una famiglia propria che ci ama come ha detto Noemi è molto difficile comprendere un'idea del genere. Per quanto riguarda i bambini che subiscono violenza, abusi e ogni genere di cattiverie, se le persone che si occupano di politica, di giustizia di ogni Stato invece di pensare ai propri interessi si accorgessero per un attimo di tutto ciò che ogni giorno succede non solo per quanto riguarda i bambini ma anche per fenomeni come il femminicidio per esempio, forse la situazione cambierebbe. Non c'è più giustizia secondo me, vedo un mondo che sta regredendo. Riflettiamo su tutto questo!

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  41. Finalmente siamo giunti al termine della lettura di questo libro. Devo dire che è stato molto divertente scoprire in che modo Campanella immaginava la sua città ideale. Durante la lettura, molte volte ho immaginato come sarebbe stato vivere all’interno di una società simile…in molte cose non riuscivo ad essere d’accordo, in altre, invece, avrei voluto in quella città. Con questo libro, ho scoperto che anche la filosofia può essere presa come un gioco, in quanto è stato divertentissimo scoprire la fantasia di Campanella. Ho pensato che sarebbe bello se alcune idee campanelliane fossero messe in atto nel mondo attuale: le carceri educative che farebbero capire l’errore a colui che ha sbagliato, al posto delle sbarre che accaniscono ancora di più; oppure la cessione del potere che rende consapevoli gli uomini che esistono altri più capaci (questo punto mi fa pensare alla politica odierna, in quanto penso che il governo sia in mano a persone che non sono più in grado di fare del bene alla società e dovrebbero lasciare le loro cariche e cedere il loro posto a persone più capaci), e soprattutto l’istruzione dei ragazzi: Campanella garantisce una conoscenza in molti ambiti, perché a mano a mano che passa il tempo, essa tende a perdere la sua importanza. Queste sono piccole cose, che se fossero seguite da più individui, potrebbero cambiare una parte del mondo che tende ogni giorno a peggiorare sempre più. Campanella ha elaborato un grande capolavoro, che porta a riflettere e a capire anche l’importanza di un’utopia, che comunque potrebbe essere presa come un sogno da raggiungere, anche se è difficile, per migliorare certi aspetti della società.
    Caro prof, è vero che tutti ci siamo schierati contro quest’ideale “di famiglia collettiva” proposto da Campanella. Riguardo a ciò che ha detto sui bambini che subiscono violenze e abusi proprio dalle persone che dovrebbero invece amarli, penso che abbia pienamente ragione, perché se tutti crescessero in una società in cui “tutti fossero genitori di tutti”, come immaginava appunto Campanella, nessuno si sentirebbe “padrone” dei propri bambini a tal punto da giungere anche ai soprusi. Credo che nessuno sia stato d’accordo con quest’idea, perché non siamo abituati a vivere con quello stile di vita descritto da Campanella e fortunatamente noi habbiamo accanto persone che ci amano; magari, se ci ritrovassimo cittadini della Città del Sole, non riusciremmo ad accettare che ognuno avesse una famiglia propria.

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  42. Tutti siamo partiti con l’idea che i bambini non debbano essere condivisi, ma ,che invece debbano avere ognuno un unico padre e una sola madre. Inizialmente anche io la pensavo così, ma per via della sua osservazione prof,sto rivalutando la cosa. È vero, ci sono molti bambini che si ritrovano ad avere,in un certo senso,”genitori sbagliati” che non pensano al loro bene o a infonderglielo, bensì, a maltrattarli e ad abusare di loro,ed anche quelli che non hanno la possibilità economica di mantenerli .I piccoli se avessero diversi punti di riferimento su cui contare avrebbero più possibilità di migliorarsi e vivere bene. Al giorno d’oggi, i bambini che subiscono violenze e soprusi hanno l’opportunità di farsi sentire e di trovare famiglie migliori in grado di accoglierli e di trasferirgli amore e affetto .Sicuramente,la formazione di una società in cui tutti sono padri e madri mi risulta un poco strana anche se comunque ottima perché così tutti sarebbero sullo stesso piano e non ci sarebbero gli avvantaggiati o gli svantaggiati. Io mi ritengo fortunata,poiché ho due genitori pronti a sostenermi e ad appoggiarmi in ogni occasione,anche se posso dire che per me non sono gli unici ad essere i miei punti di forza , ma ci sono anche i miei nonni,gli zii che non vivono con me notte e giorno ma per il bene che mi vogliono li considero padri e madri. Il libro, come ho già detto, per alcuni aspetti mi ha particolarmente interessata per altri un po’ meno, ma è stato utile poiché ci ha permesso di confrontarci tra compagni ,ci ha ampliato le idee e indotto a riflettere.

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  43. La Città Del Sole è stata una lettura molto interessante ma penso che nella realtà una società del genere non potrebbe sussistere. Per quanto riguarda i bambini non conoscevano i genitori e i nomi venivano assegnati secondo le proprie caratteristiche.
    Penso che molti aspetti della Città Del Sole dovrebbero esserci oggi come la pari opportunità tra le persone che ormai è solo un'utopia e l'uguaglianza, mentre oggi esiste solo violenza ed egoismo. Tutto nella città del sole è accuratamente disciplinato, anche i rapporti sessuali. Vi è un’età minima per procreare: diciannove anni per le donne, ventuno per gli uomini; l’accoppiamento è un vero e proprio rituale che tiene conto anche dell’ora e della posizione degli astri.Tutta la vita della città si fonda su una cultura seria, sull'educazione globale e specializzata, sulla coscienza civile dell’impegno, della verità, dell’onestà e dell’amore.

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  44. Per quanto riguarda ciò che lei ha scritto in risposta al mio vecchio commento, volevo specificarle, forse scrivendo male,che mi riferivo ai salari dicendo che questi, nonostante, non fossero cristiani dedicavano a ciò che credevano dei culti e tempo per preghiere;mentre, da noi,dove effettivamente c’è il cristianesimo quelli che dovremmo essere credenti non dedichiamo abbastanza tempo alla fede.

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  45. Questo libro mi è davvero piaciuto tanto e molto di più rispetto al precedente "Vita di Tommaso Campanella"! L'ho trovato coinvolgente, entusiasmante, divertente ma al tempo stesso preciso facendomi riflettere su temi importanti quali l'affettività, la politica e l'istruzione. E' stato bello ascoltare la città ideale di Campanella, perché trovo straordinaria la voglia di voler cambiare anche solo con la fantasia tante cose che alle quali magari non si pensa ma che contribuirebbero al bene di tutti. Certo, è normale che in alcuni punti mi trovi in contrasto con il filosofo, per esempio nel punto riguardante il tema dell'amore, dei rapporti tra uomo e donna perché non mi piace l'idea che gli altri debbano scegliere il ragazzo adatto per me, penso che questa sia una scelta libera; un'altra cosa sulla quale non sono d'accordo è la mancanza del concetto di "famiglia singola". E' bello essere uniti gli uni gli altri, aiutarsi a vicenda però penso anche che uno spazio interno con le persone fondamentali nella vita quali mamma e papà sia necessario e nella città del sole non è così. Mi sono piaciute, invece, le idee riguardanti la politica ma in particolare quelle delle carceri. Sono d'accordo sul fatto di "rieducare" le persone che hanno commesso degli errori per far capire loro come comportarsi attraverso volontariato e cose simili, perché rinchiuderli in una gabbia per la maggior parte della giornata non è un gesto che li aiuta ma che li danneggia e Tommaso lo sa giacché l'ha vissuto sulla sua pelle.
    Spero proprio che gli altri libri che leggeremo mi sappiano coinvolgere come questo! E' stata una piacevole lettura.

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  46. La “Città del sole” di Campanella è un libro non molto entusiasmante dal mio punto di vista. Il libro evidenzia l’intelligenza e la cultura del filosofo nel modo in cui esso struttura e organizza questa città utopica, nei minimi dettagli e con grande cura affinché tutto sia rivolto al bene del popolo. Si tratta di una vera utopia giacché in uno Stato non potrà mai accadere che tutto questo si realizzi, a maggior ragione nei nostri tempi. In realtà il libro è noiosetto, tuttavia ci sono alcuni punti che possono essere oggetto di dialogo tanto che in classe ne abbiamo discusso. Con due cose non sono d’accordo, in particolar modo, con Campanella: sul tema della procreazione e sulla pena di morte. Per quanto riguarda la procreazione, io non sono d’accordo di scegliere gli accoppiamenti perché il bello della razza è proprio l’imprevedibilità, la volontà di entrambi di volere un bambino da quella determinata persona perché è lei che ami, è con lei che desideri avere un bambino. La curiosità di sapere come sarà il tuo bimbo e lo stupore nel vederlo nascere sono gli aspetti più belli di un parto che i genitori, ma in particolare la donna, vive in prima persona ma sapendo che quello è il tuo bambino e lo educherai tu, non sarà educato da diverse persone. Anche qui sono in contrasto con lui, perché il valore della famiglia è fondamentale, e questo non significa che ognuno pensa alla propria perché l’intelligenza e l’umiltà di un uomo stanno proprio nel fare contemporaneamente il ben sia della propria famiglia sia degli altri. Per quanto riguarda la pena di morte, io non sono assolutamente d’accordo con Campanella, anche se la ammette solo per pochi reati gravissimi. La morte non la merita nessun uomo, neanche chi ha commesso molteplici omicidi, ognuno deve avere la possibilità di pentirsi, soffrendo in carcere, ma nessuno deve subire la pena di morte; lo stesso Campanella sa bene cosa vuol dire soffrire! Significherebbe sporcarsi la coscienza per avere messo fine a una vita umana.

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  47. Molte volte ho cercato di immaginare una società perfetta, dove ognuno lavori non per se stesso ma per il bene di quel tutto di cui fa parte. È stata proprio la lettura del libro che mi ha permesso di iniziare a pensare a qualcosa di nuovo, di rivoluzionario che potesse rendere migliore ognuno di noi attraverso una società sulla base di quella di Campanella. Mi lego a molti punti presenti nel libro soprattutto all’importanza dell’istruzione all’interno della società che ancora oggi è un problema che secondo me non ha l’importanza che dovrebbe. Uno dei punti che mi ha colpito di più e che penso abbia degli aspetti sia positivi che negativi è l’educazione e la crescita dei ragazzi che vengono separati alla nascita dai propri familiari. Questa è una cosa che mi ha interrogato molto in quanto penso che così facendo tutti avrebbero uguali possibilità e si verrebbe a formare una società senza corruzione e con i migliori al primo posto; ma d’altra parte, come già ribadito in classe, mi preme dire che il nucleo familiare rappresenta un fattore importantissimo perché ti rende speciale come nessuno può fare. Credo che sia un fattore importante all’interno di questa utopia l’amministrazione della giustizia su cui io ho delle considerazione diverse sulla gestione di coloro che commettono crimini nei confronti dei lori pari, e infatti sono d’accordo su delle pene che possano segnare in modo indelebile la vita di tutti quelli che commettono atti contro la società. Mi schiero dalla parte di Campanella anche per quanto riguarda la procreazione che come abbiamo visto viene effettuata in modo tale da migliorare la specie e anche per quanto riguarda la suddivisione dei compiti in base ai meriti e alle capacità. Credo che sia completamente sbagliato il sacrifico di un uomo per colmare l’ira di dio in quanto non penso che quest’ultimo accetti una vita umana per poi cancellare il peccato che alla fine è presente in ogni uomo. Non ci tengo a ripetere e parlare di tutto quello che abbiamo già letto nel libro in quanto considero inutile ripetere le stesse cose, ma preferisco esprime ciò che il libro è stato per me e quello che mi ha trasmesso. Adesso, dopo la lettura, posso dire di avere una considerazione delle utopie completamente diversa rispetto a prima. Infatti credevo che opere come la “La città del sole” fossero inutili e frutto della pazzia di uomini che immaginavano una società basata sui principi che ritenevano a modo loro fondamentali per la convivenza degli uomini fra loro, ma ora ammetto che per quanto irrealizzabile e appunto utopica, “la città del sole” ha aperto la mia mente e mi ha permessone anche solo di sognare e fantasticare uno Stato a modo mio perfetto dove punto fondamentale è una società elitaria, perché solo i migliori possono rendere migliori tutti.

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  48. Abbiamo finito di leggere "La città del sole" di Campanella. E' interessante scoprire come l'autore vorrebbe che fosse una società perfetta.
    Uno degli aspetti che più mi ha colpito è stato il fatto che il Sole, quando si accorge di qualcuno più sapiente di lui nella città, cede il suo posto affinché questi diventi a sua volta re. Credo che ciò nella società attuale non possa accadere. I politici presi come sono dalla foga di apparire, di avere di più e di controllare tutto, non permetterebbero a nessuno di prendere il loro posto. Eppure quello del Sole è un gesto d'umiltà. Avere la consapevolezza dell'esistenza di qualcuno più sapiente di noi, non è poco.
    Sono d'accordo con Campanella riguardo all'educazione dei fanciulli. Molto spesso i ragazzi si annoiano a studiare sui libri e preferirebbero un metodo diverso, come quello usato ne " la città del Sole "; dove gli allievi vengono portati vicino alle mura per apprendere.
    Un po' controversa è la concezione della donna.
    Dapprima avevo capito che queste essendo in comune, erano trattate come oggetti. Ma dopo che lei ci ha spiegato come stavano davvero le cose, ovvero che se le donne erano in comune lo erano di conseguenza anche gli uomini, ho chiara la visione campanelliana.
    Un lato curioso è il proibire alle donne, l'uso di cosmetici o scarpe col tacco. Penso che ognuno di noi si debba mostrare per come sia realmente, senza ricorrere ad "aiuti". Non è l'aspetto esteriore che conta, ma quello che c'è dentro. Anche se non siamo esattamente come vorremmo, siamo nati così per un motivo e dobbiamo accettarlo.
    Un altro aspetto affascinante è quello riguardante i possedimenti. Ogni individuo ha ciò di cui ha bisogno...nulla di più, nulla di meno. Così tutti sono alla pari. Un po' quello che si dovrebbe fare oggi. Infatti, c'è troppa differenza tra "i ricchi" che possiedono anche troppo e "i poveri" che hanno a stento di che cibarsi.
    A parte su alcuni punti, nel complesso, " la città del Sole ", potrebbe essere presa come modello a formare una nuova società.

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  49. In questa opera Campanella ci fa riflettere su molti argomenti, oggi più che mai attuali. Abbiamo discusso in classe della questione di chi si meritasse di essere scelto in una determinata circostanza in base alle proprio esperienze e ai propri meriti. Io penso che in una società cosi' ingiusta, dove le persone vengono scelte solo per i soldi che hanno, come ci dice anche campanella, dovrebbero essere scelte le persone più competenti e non chi ha più potere o chi è preferito. Tutto si basa sull'esperienza, ognuno ha esperienze in campi diversi e in ciò che si sente più preparato e quindi più sicuro si potrà fare avanti per contribuire a cambiare un po' il presente e creare quindi un buon futuro: restando nell'ombra non si arriverà mai da nessuna parte.

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  50. La Città del Sole è il libro più importante del filosofo calabrese Tommaso Campanella.Nella nostra ultima lettura in classe abbiamo potuto leggere dei metodi di insegnamento utilizzati in questa città immaginaria ma quello che mi ha colpito di piú è il fatto che i giovani servono a tavola i più anziani cosa che nella nostra società si sta perdendo e soprattutto (cosa inusuale per quel tempo) l'importanza che si dava all'igiene.

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  51. Nell'ultima lettura in classe ho potuto constatare con mia grande sorpresa che nella città del sole c'è la presenza di un medico ,una specie di dietologo, che dice alla gente cosa deve mangiare per quel giorno.Inoltre gli abitanti della città del sole hanno un'ampia conoscenza delle buone maniere infatti i giovani devono servire a tavola quelli più anziani e del fatto che tengono pulita la città.

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