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giovedì 25 luglio 2024

L'immagine indirizza il cuore

 Da Nord a Sud

La degenerazione dell'infanzia





La copertina del mio libro di lettura della scuola elementare (terza, quarta e quinta), dal titolo Nord Sud, edito dalla Garzanti, era illustrata con un dipinto/murales dal titolo Les costructeurs di Auguste Léger, il pittore francese al quale è stato dedicato un museo emozionante in Costa Azzurra, a Biot, nel medesimo sito acquistato dal poliedrico artista per collocare le sue sculture.

La sua opera più nota, I costruttori, nell'ultima versione degli anni Cinquanta, ha accompagnato, essendo, come si è  detto, la copertina del mio libro di lettura, tutte le mie fantasie di lettore bambino, fino all'identificazione con quei lavoratori acrobati, eroi delle altezze, in equilibrio su ponteggi altissimi per costruire grattacieli svettanti. Osservando l'immagine, inoltre, mi sentivo orgoglioso del lavoro di mio padre, il quale sui ponteggi ci "passeggiava" realmente; da qui, per certo, la mia predilezione per il Futurismo, il Cubismo e il Surrealismo; da qui anche la mia predisposizione d'animo a un modernismo realista e immaginifico.

Mi sono sempre chiesto perché l'ideatore di quel libro avesse pensato a un'opera così innovativa per l'epoca, eravamo negli anni Settanta, tale da rompere completamente con la tradizione dei libri di testo per la scuola primaria usati fino ad allora.
Sfogliando quei tre volumi, che per fortuna ancora conservo, ho trovato una considerazione elevata del mondo dei bambini: si era convinti, almeno lo era colui che aveva concepito quel progetto editoriale, che i bambini potessero essere educati attraverso l'arte, anche l'arte  contemporanea, con la bellezza delle forme, dei colori e anche attraverso pagine di letteratura: in quei volumi figurano passi di Calvino, di Borges, di Primo Levi, di Antoine de Saint-Exupéry, di Prévert, di Rimbaud, di Twain e molti altri; testi teatrali e un'attenzione per la lingua regionale e le avanguardie.
I bambini, a quel tempo, non erano considerati idioti da imboccare con disegnini e testi semplificati, ma soggetti partecipi, capaci di sensazioni, di comprensione dell'arte più alta e profonda.

Tuttavia, per visualizzare con chiarezza tutto questo, che era dentro di me, son dovuto arrivare fino al Museo Léger, a Biot in Costa Azzurra.
Davanti a quel "lavoro" mi sono scese le lacrime, perché ho compreso la straordinaria traccia che quelle letture imposte e quelle immagini, assorbite a furia di tenere in mano il libro, hanno lasciato nel mio immaginario. 

Ho ripensato con una certa vertigine a quale sia la responsabilità del docente... ed ho ringraziato in cuor mio la maestra che scelse quel libro...
La scuola era concepita partendo dalla convinzione che l'arte può e deve educare senza intermediarî. I dipinti e le poesie non ci venivano spiegati, ci si limitava a leggere Calvino o Borghes e a guardare Léger o Raffaello... senza imporre analisi del testo o parafrasi, semplicemente si lasciava che l'arte agisse sul nostro grezzo intelletto, come l'acqua che scava la roccia... e quella roccia è  stata modellata... e come! 







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