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domenica 24 settembre 2017

Geofilosofia del Mediterraneo


La geo-filosofia del Mediterraneo delineata in questo libro è una riflessione filosofica appassionata e vibrante che, partendo dal dato geografico, coglie gli aspetti simbolici e storici di questo mare così cruciale per la storia europea e dell'intero occidente. Il Mediterraneo assume allora i tratti di un pluriverso composito... di un mare di differenze che, tuttavia, mostra una profonda radice unitaria. Proprio questo carattere insieme unitario e plurale, nell'incessante articolazione di terra e di mare, può fungere da paradigma per ripensare nuove forme di convivenza sociale e politica. Per ripensare l'Europa a partire dal Mediterraneo, nel segno dell'apertura e dell'ospitalità.

Un libro dal quale partire per lavorare per tutto l'anno scolastico 2017/2018 con gli alunni delle classi Quinte del liceo "E. Fermi" di Sant'Eufemia d'Aspromonte. Cari alunni, a voi la penna... o, meglio, la tastiera....

1 commento:

  1. “Mai giudicare un libro dalla copertina”.
    Ho deciso di iniziare con questa citazione poiché, in realtà uno sguardo fuggente al libro non mi ha originariamente colpito. Solo in un secondo tempo l’addentrarmisi tra le sue righe ha suscitato il mio interesse. Già nella prefazione, tra le pagine, è possibile scorgere i segni della matita sotto le frasi che particolarmente mi hanno fatto scoprire una certa identità con la scrittrice.
    “Ho a lungo vissuto nell’ oblio del Mediterraneo e coltivato tenaci proposito di fuga”, ecco quella che è, a parer mio, la frase chiave. Quella frase che per anni è stata protagonista dei miei pensieri, che mi ha condotta lontano da quella realtà in cui vivevo e in cui mai mi ritrovavo.
    Difatti, come la scrittrice, ho dovuto lasciare quella terra che non consideravo ancora mia, spinta dalla curiosità di scoprire nuovi spazi che credevo sarei riuscita, un giorno, a fare miei.
    “...altrettanto seducente, come il canto delle sirene, è il richiamo che viene dal mare, la voglia di partire, anche solo per il gusto di andare.”
    Anche io come Ulisse ho sentito il bisogno di partire, ma esattamente come lui non sono riuscita a stare lontana dalla terra che mi ha vista nascere.
    Devo, inoltre, ammettere che anch’io sono dovuta ritornare sui miei passi, in parte affinemente all’autrice, per motivi legati allo studio,al desiderio di non abbandonare la scuola, alla voglia di continuare.
    Comunemente ci ritroviamo a non accettare, a scansare quelle cose,quei luoghi di cui non abbiamo conoscenza, quegli angoli più profondi a noi sconosciuti. Luoghi che necessitano di essere studiati, esplorati, vissuti e che una volta scoperti si possono rivelare ospitali.
    Solamente uno sguardo più profondo nelle cose può rivelarci la vera essenza.

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