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mercoledì 4 dicembre 2013

Il processo a Socrate



Nel 399 a.C. ad Atene fu celebrato il processo politico più famoso di tutti i tempi. In un clima politico e ideologico ancora arroventato dopo la tragica fine della guerra del Peloponneso e la sanguinosa caduta dei Trenta tiranni, Socrate fu accusato di empietà e corruzione dei giovani e condannato a morte. L'Apologia di Socrate tramanda il discorso con cui il filosofo orgogliosamente rivendicò, nel processo, i suoi meriti nei confronti della città e l'ideale di giustizia secondo cui aveva sempre vissuto. Un ideale di cui diede una fulgida prova anche nelle sue ultime ore, rifiutando la fuga che l'amico Critone gli offriva nel dialogo omonimo perché avrebbe rappresentato la sconfessione di tutta una vita tesa alla ricerca del bene e della virtù.

Cari Alunni di IIIAs... il "dialogo" è aperto....

61 commenti:

  1. Sono 500 i votanti, egli viene trovato colpevole per soli 30 voti: 220 a favore, 280 contro; se 30 persone ancora fossero state persuase, si sarebbe risolto in un 250 a 250 e secondo la legge di quel tempo non vi sarebbe stata nessuna pena.

    Quando gli fu offerto aiuto dai suoi amici, per scappare e salvarsi da tutti i capi di accusa che gravavano su di lui, egli rispose:

    « Non voglio scappare, non bisogna mai commettere un'ingiustizia nemmeno quando la si riceve. »

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  2. Di sicuro Socrate è stato finora il filosofo che mi ha colpito di più. Mi piace il suo modo di pensare e di fare filosofia, sempre a contatto con i cittadini ateniesi. L'esempio di coerenza che ci dà nell'affermare che è meglio subire un'ingiustizia che commetterla, fa di lui un grand'uomo. Forse se fossi stato io al suo posto sarei fuggito alla prima occasione, ma fermandoci a riflettere un attimo, notiamo che l'esito negativo del processo rappresenta l'unico modo che Socrate ha per arrivare alla verità che cercava da tanto tempo, forse è anche per questo che non è voluto fuggire, non solo per non lasciare la sua patria. Abbiamo ancora solo letto una parte dell'Apologia, quindi preferirei aspettare la fine per fare un commento più dettagliato. Ma da quei pochi capitoli che abbiamo esaminato insieme, mi ha colpito particolarmente il fatto che Socrate preferisca difendersi da solo contro gli accusatori, utilizzando tutto il suo sapere e facendo tesoro della sua ironia per indurre gli altri a riconoscerlo innocente e nello stesso tempo deriderli, come ha fatto con Meleto, definendolo un Sofista.
    Aspetto con ansia il prosieguo della lettura del libro, che sta sempre di più affascinandomi, sicuro che alla fine ci darà un grande insegnamento come solo Socrate sapeva fare.

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  3. Ammetto che tutti i filosofi studiati sono stati interessanti in quanto hanno aperto il mio modo di pensare ad orizzonti a me nascosti. Tra tutti mi ha colpito molto Socrate di Atene. Come già sappiamo nel 399 venne condannato a morte con l'accusa di empietà poiché ritenuto colpevole di non riconoscere gli dei della polis e per aver corrotto i giovani. Mi ha affascinato molto la tenacia di questo filosofo che lo ha portato a difendersi da solo. Infatti, attraverso la dialettica, l'arte del saper parlare, utilizzando tutto il suo sapere e l'ironia, come stiamo ammirando nel meraviglioso e avvolgente dialogo di Platone, Socrate è riuscito non solo a scardinare differenti accuse a lui rivoltegli ed a portare dalla sua parte molti votanti nel giudizio dell'accusa (ben 220 su 500) ma anche a deridere alcuni suoi accusatori, come Meleto, sottolineando la loro ignoranza. Socrate fu quindi, anche se per pochi voti, condannato a morte e quando i suoi amici gli propongono la via della fuga egli rifiuta perché rivendica la sua fede alle leggi ateniesi e così mantiene intatte le proprie radici di cittadino. Questo gesto di notevole importanza mi ha indotto a pensare e ad immedesimarmi in lui. Se fossi stato al suo posto sinceramente avrei rifiutato la fuga. E' vero che vivere è la cosa più bella che esista al mondo ma vivere con il rimpianto e il rimorso di non essere fedele a se stessi e continuare a portare avanti la vita con la rabbia di essere ritenuto colpevole ingiustamente provoca rancore visto che tutto ciò va a dirottare la vita umana verso il male.
    Di Socrate ho apprezzato due qualità: il suo sapere interagire con i giovani e la sua tenacia che lo ha indotto a porre i suoi valori al di sopra della vita stessa. Socrate, infatti, induce i giovani, attraverso il dialogo, a guardare la realtà in modo critico e ironico e li incita a ricercare il significato universale sulle virtù in questione. Socrate non è stato solamente uno dei Padri della filosofia ma, a mio parere, rimane tutt'oggi un esempio di guida da seguire per riuscire a trovare, tra l'umanità, la giusta armonia attraverso il dialogo e il confronto. Attendo con ansia il proseguo dell'Apologia poiché ho voglia di apprendere gli insegnamenti e le realtà socratiche al fine di argomentare maggiormente i miei pensieri e riflessioni nel Blog "Rotte Mediterranee".

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  4. Senza dubbio tra tutti i filosofi studiati precedentemente Socrate è stato quello che mi ha maggiormente colpito. I primi filosofi avevano come oggetto della loro indagine la natura e le sue leggi. Con i sofisti l'indagine si sposta allo studio dell'uomo.Però lo studio dei sofisti non dava risposte convincenti ma solamente una visione particolare eh incompleta dell'uomo. A Socrate va riconosciuto il merito di aver adottato un concetto universale del sapere attraverso l'ironia e la maieutica( con l'ironia accusava l'incompletezza dell'indagine sofista e con la maieutica a similitudine dell "'arte del far partorire" aiutava la mente a "partorire" il concetto e le idee); per lui il vero sapere sta nell'ignoranza vale a dire nella consapevolezza di non poter conoscere tutto lo scibile umano(scio nihil scire=so di non sapere), infatti Socrate cercherà di indurre gli uomini ad avere cura della propria anima secondo l'antico motto delfico "Conosci te stesso". Siccome il corso della sua vita si è svolto in un periodo molto difficile ad Atene e la sua dialettica e l suo pensiero misero in disagio i governanti del tempo fu condannato a morte perchè accusato di empietà e corruzione dei giovani. Ma il suo gesto più bello e più affascinante fu, allorquando i suoi discepoli gli avevano preparato la fuga dalla prigione egli non accettò tale soluzione e per affermare i suoi principi e le sue idee affrontò la morte bevendo la cicuta. E questa sua fine ha lasciato in me un'impronta indelebile in quanto la vita è missione e il dovere è la sua suprema legge. Socrate non ha scritto nulla, quello che noi conosciamo lo dobbiamo a Platone, suo illustrissimo discepolo che attraverso l'Apologia e il Critone ci ha fatto conoscere la figura meravigliosa e sublime di questo filosofo. Aspetto il proseguo dell'Apologia per dare un commento più dettagliato!.

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  5. Tra i filosofi fino ad ora studiati, Socrate è quello che mi ha colpito maggiormente, infatti ha ai miei occhi tutti quei caratteri di originalità e di fascino, ma anche di stranezza che sicuramente fecero di lui uno dei più noti filosofi Ateniesi. Del suo insegnamento mi è piaciuto il modo di rapportarsi con la gente e soprattutto con i giovani. Nel 399 a.C. fu condannato a morte con l’accusa di empietà e di corruzione dei giovani. Sono rimasto stupito quando ho saputo che decise di difendersi da solo (se fossi stato io avrei di sicuro ingaggiato qualche avvocato) e anche dal modo ironico con cui riuscì a confutare le accuse rivoltegli. Oltre ad essere un grande filosofo, a mio parere, fu un grande uomo, poiché decise di mettere i valori in cui credeva al di sopra della sua stessa vita ed anche perché rimase fedele alle leggi della città rifiutando ogni compromesso ed ogni via di fuga. Prima di studiarlo a fondo pensavo che Socrate fosse stato per così dire “stupido” nel non riconoscersi colpevole al fine di non essere condannato. Ma studiando la sua filosofia e la sua imponente personalità ho capito che egli ha fatto bene a non inchinarsi alle accuse poiché effettivamente era innocente. Ho apprezzato molto il modo di difendersi di Socrate: infatti con l’uso dell’ironia riesce a scardinare le differenti accuse ma soprattutto a mettere in ridicolo i propri accusatori tra cui Meleto, mettendo in risalto la loro ignoranza. Quello di Socrate è un esempio da seguire poiché l’uomo giusto è vittima delle ingiustizie di altri uomini ma può continuare ad esserlo con se stesso e con i propri valori. Leggendo l’Apologia di Socrate ho cercato di mettermi nella sua stessa posizione: molto probabilmente non sarei riuscito a difendermi dalle accuse ma anche io come lui avrei accettato con serenità la condanna poiché se un uomo non è libero di manifestare le proprie idee e i propri valori vivrà tutta la sua vita nel rimpianto. Attendo con ansia il proseguo del dialogo.

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  6. Tutti i filosofi studiati fino ad ora sono stati interessanti poiché ognuno aveva sempre idee e concezioni diverse sulla realtà. Però il filosofo che più di tutti mi è piaciuto e che è riuscito a coinvolgermi maggiormente è stato sicuramente Socrate. Mi ha colpito molto la sua figura sia per i suoi insegnamenti che per il suo atteggiamento. Egli è stato condannato a morte da una giuria popolare nel 399 a.C. con l’accusa di corrompere i giovani e di non riconoscere le divinità riconosciute dalla città di Atene. Secondo le leggi della città, all’accusa fa seguito la difesa. Egli decide di difendersi da solo. Questo mi ha colpito molto poiché mi sono calato nei suoi panni e per un momento ho fatto finta di essere al suo posto. Molto probabilmente se fossi stato io mi sarei affidato ad un avvocato piuttosto che andare a difendermi in tribunale da solo. Invece Socrate non era di questa idea. Tuttavia egli, grazie al suo metodo ironico, riuscì a confutare alcune tesi sostenute dai suoi accusatori e di mettere questi ultimi in ridicolo (come avvenne con Meleto) e riuscì anche ad ottenere molti voti dalla giuria (220 su 500). Quindi per poco non fu assolto. Un’altra cosa che mi colpì particolarmente è che egli rifiutò ogni tipo di compromesso e dopo la condanna rifiutò anche la fuga propostagli dai suoi allievi. Così rimase fedele fino alla fine alle leggi della sua città. Anch’io, al posto suo, avrei rifiutato la fuga, ma quasi sicuramente avrei accettato un compromesso al fine di evitare la condanna a morte. Egli invece rifiuta ogni cosa, ritenendosi innocente e al fine di non avere nessun rimorso ad aver accettato uno sconto della pena, senza avere nessuna colpa. Così nonostante tutto fu condannato a bere la cicuta.
    Socrate rappresenta il tipo di uomo e di maestro ideale, umile, dedito all’insegnamento, consapevole delle proprie conoscenze (egli stesso dice di non sapere nulla) e fedele alle leggi come dimostra la decisione di non fuggire.
    Aspetto anch’io il prosieguo dell’Apologia di Socrate per fare un’analisi più dettagliata, approfondire i miei studi e condividere le mie idee.

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  7. Anche per me , come per i miei compagni, Socrate è stato il filosofo che fra tutti gli altri studiati mi ha colpito maggiormente. Il motivo di questa mia simpatia è uno : vedo in Socrate la figura di un uomo sapiente ma non arrogante , che non sostenne mai di poter arrivare a conoscere quello che, per la natura dell'uomo , non poteva arrivare a comprendere . Con il suo '' So di non sapere '' Socrate afferma che nessuna cosa materiale che ci circonda può donare all'uomo la verità perché questa è contenuta all'interno di ognuno di noi : bisogna soltanto trovare il giusto modo per farla uscire ; un primo passo sarebbe quello di conoscere e mettere in atto i propri mezzi arrivare all'autocoscienza ...

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  8. Giuseppe Occhiuto IIIAS9 gennaio 2014 alle ore 20:02

    Di Socrate, filosofo che fra quelli studiati fino ad ora mi è interessato maggiormente, mi hanno colpito molto non solo i suoi modi di fare, ma anche i suoi modi di pensare, il suo stare sempre in mezzo alla gente discutendo con i cittadini ateniesi. Molto interessante è anche la dialettica socratica fondata sull'ironia e sulla maieutica e basata su un discorso breve: Socrate si finge ignorante facendo domande all'interlocutore e dopo una serie di passaggi riesce a creare dei dubbi all'interno dell'interlocutore che perviene alla verità che era dentro di lui ma non riusciva a "tirarla fuori". Socrate quindi dice di fare in un certo senso il lavoro di sua madre, che era una levatrice, riuscendo a far "partorire" la verità. Nel 399 però Socrate viene condannato a morte con l'accusa di empietà e corruzione dei giovani, ma la cosa che mi ha colpito di più e su cui è basata l'Apologia scritta da Platone è che Socrate decide di difendersi da solo, usando solo il potere del discorso e riuscendo anche a convincere parte della giuria. Nel libro si può notare anche come egli riesce a mettere in ridicolo alcuni suoi accusatori, come Meleto, facendo solo semplici discorsi banali ed elementari. Socrate mi è piaciuto anche per il suo grande esempio di coerenza, infatti decide di restare in prigione mentre i suoi discepoli gli consigliavano di fuggire, perché secondo egli è meglio subire che fare un'ingiustizia; ma anche per la sua grande umiltà che lo rende il più sapiente tra i sapienti. Infine posso dire che grazie all'Apologia scritta da Platone possiamo conoscere meglio Socrate ed approfondire meglio i nostri studi, e come altri miei compagni ne aspetto il proseguo.

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  9. Mentre sfogliavo le pagine del famoso libro "Apologia di Socrate" e restavo affascinato dal metodo socratico e dal modo di parlare del filosofo, ho riflettuto sulle condanne pronunciate contro di lui: "è stato decretato colpevole per essersi ritrovato circondato da giovani che, ascoltate le sue idee, ne rimasero affascinati" ho pensato. Infatti Socrate fu accusato di corruzione dei giovani, ma del resto, come egli stesso cita nell'apologia, non faceva soldi educando i giovani. Quindi come poté, Socrate, essere incriminato di "educare male" se non era sua intenzione farlo, ma erano i giovani a decidere di recarsi da lui per ascoltarlo? Inoltre il filosofo fu accusato di empietà. Socrate si difende dicendo che crede in un demone, in particolare ad una voce divina che lo guida nelle sue azioni, e, se i demoni sono figli degli dei, non potrebbe non credere a questi. Socrate non fu l'unico ad essere accusato di empietà, come lui lo furono anche Anassagora, Protagora e tanti altri, ma, mentre Anassagora e Protagora scamparono al processo fuggendo, Socrate scelse un'altra strada: decise di difendersi restando saldamente ancorato alle proprie idee, e per questo dovrebbe essere un esempio da seguire ancora oggi. Ma la cosa che più mi ha colpito è che Socrate non si è mai smentito, infatti quando si trovava nel carcere, la condanna era ormai pronunciata e si attendeva solo la condanna a morte attraverso l'assunzione della cicuta. Gli amici di Socrate quindi organizzarono una fuga e la proposero al carcerato, ma lui rispose: "Non voglio scappare, non bisogna mai commettere un'ingiustizia nemmeno quando la si riceve".
    Ma torniamo all'apologia. Lui decide di difendersi da solo, e più di ogni altra cosa non decide di incantare i giudici ricorrendo a mezzi per persuaderli, ma convinto di non essere nel torto, cerca di far comprendere agli accusanti la verità. Io non mi sarei comportato al suo stesso modo, ne sono quasi sicuro, sicuramente per scampare dall'accusa avrei dichiarato cose che non avrei pensato realmente, ingaggiato qualcuno che avrebbe scritto una difesa al posto mio e se poi mi avessero accusato definitivamente, avrei cercato di fuggire, anche essendo consapevole del fatto che comportandomi così sarei passato del tutto dalla parte del torto.
    E' probabile che Socrate mi faccia cambiare idea man mano che continuerò a sfogliare il libro, per questo attendo con ansia il proseguo della lettura del libro.

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  10. Il metodo di Socrate,ovvero lo confutazione, impone ai suoi interlocutori di dire solo ciò che credono, cioè di esporre le loro opinioni personali, brevemente.Questa maniera comporta la rinuncia alla certezza assoluta, a favore di una ricerca morale della verità che ha bisogno del convincimento delle persone con cui discute e ha come presupposto che in ciascuno ci sia un germe di verità tale da poter essere portato alla luce mostrando che le opinioni false presenti in tutti sono in contraddizione non solo fra loro ma anche con la persona che ne è portatrice. Socrate dicendosi un oratore modesto tenta di trascinare il pubblico sul suo terreno abituale, infatti egli dichiara di saper e voler parlare soltanto a modo suo.Ma nel contesto giudiziario, occorre convincere i giurati e non invece cercare la verità a partire da quello che si crede. L'apologia di Socrate nella sua interezza è un esempio di ironia complessa, ad opera e spese del suo protagonista.

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  11. Secondo me affermare le proprie idee è una realtà che deve essere curata perché è segno di libertà. Ammiro molto la scelta di Socrate che deve essere seguita da tutta l’umanità poiché riuscire ad esprimere i propri ideali è importante al fine di rendere partecipi le persone che ti circondano dei propri sentimenti. Noi viviamo in un Paese democratico e quindi è nostro diritto esprimere le proprie idee (diritto di pensiero e di parola) e noi dobbiamo curare questo privilegio che ci conduce alla libertà. Sono d’accordo con Socrate perché riuscire a mantenere intatte le proprie idee e esprimere i propri sentimenti significa essere Liberi. Per me la Libertà viene ancor prima della nostra stessa vita!

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  12. La scelta di Socrate di perdere la vita per affermare la propria idea è una decisione che io approvo da ogni punto di vista, Perché, per esempio, se non ci fossero persone come Socrate che portano avanti le proprie idee a qualsiasi costo, il mondo non cambierebbe mai, non ci sarebbero i vari pensieri e i vari stili di vita. Se non ci sono uomini come Socrate, secondo me, il mondo non sarà mai libero!

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  13. Secondo me Socrate ha fatto bene a portare avanti la sue idee e a non farsi indietro delle accuse che gli vengono rivolte, facendo così ha dimostrato di essere davvero un uomo coraggioso, rischiando la vita. Se fossi stata al suo posto sicuramente avrei fatto come lui.

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  14. Anche per me è giusto affermare la propria idea anche al costo di perdere la vita come fece Socrate perché ognuno di noi non dovrà soffermarsi sulla propria idea se è giusta o sbagliata, dovrà andare avanti come fece Socrate senza fermarsi !!! Io farò come Socrate, rischierò la mia vita, portando sempre avanti le mie idee sia se siano giuste, sia se sono sbagliate...

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    1. Be', caro Diego... nel caso in cui ti rendessi conto che un'idea è sbagliata, non credi che faresti meglio a cambiare idea, piuttosto che sostenerla comunque?... se un'idea è giusta forse vale la pena rischiare qualcosa, ma se è sbagliata... perché?

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  15. Uno dei problemi che Socrate discute nell’Apologia è se sia necessario addirittura morire per raggiungere e realizzare un proprio obiettivo, un proprio desiderio. Egli sostiene che ognuno debba agire interessandosi solo di fare cose giuste, degne di un uomo nobile e che non si debba preoccupare del pericolo di morte. E questo riguarda tutti gli uomini, non solo i più importanti o coloro che ricoprono un ruolo nella società più considerevole rispetto agli altri. Secondo me, Socrate ha ragione poiché (se per giusta causa) un uomo non deve pensare al pericolo di morte e così facendo aver paura ad agire, a realizzare magari un proprio sogno, ma deve essere anche un po’ più spregiudicato perché non deve essere vincolato alla paura della morte. A mio parere, solo così un uomo potrà realizzare i propri desideri e vivere in modo gioioso. Ma questo solo se l’obiettivo da raggiungere sia nobile, degno e giusto. Quindi, premesso questo, anch’io rischierei la morte pur di realizzare un mio sogno.

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  16. Socrate ha preferito rischiare di morire lottando per affermare le proprie idee, piuttosto che salvarsi dalla morte scegliendo la via più semplice. Io penso che affermare le proprie idee sia giustissimo, anche nel caso in cui farlo costa molto, ma credo che questo valga fino ad un certo punto, perché se tale costo fosse la morte, allora io mi soffermerei a pensare "ne vale davvero la pena? Se mi andasse male non potrei tornare indietro, e a quel punto tutto sarà davvero perso".

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  17. Alla domanda se è giusto morire per affermare le proprie idee, dico si! A mio parere ognuno di noi è libero di affermare la propria ideologia, facendo tutto il possibile per riuscirci, godendo così dei diritti che accomunano tutti noi. E’ importante far sapere agli altri la propria opinione, per dimostrare la propria posizione nella società e creare confronti con gli altri, cosicché da aprire un dialogo in modo da correggere l’opinione sbagliata degli altri o correggere la propria di opinione. Quindi ritengo opportuno “morire” per dimostrare la propria idea, giusta o sbagliata che sia.

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  18. Anch’io come Socrate avrei preferito morire per affermare le mie idee. Al giorno d’oggi viviamo in una società dove godiamo di diritti e di libertà che ci permettono di manifestare le proprie idee. Ma se tornassimo ad Atene del IV secolo noteremmo che non era così. Essere costretti ad accettare idee che non si condividono non è certo bello ed è come essere chiusi in una gabbia dalla quale non puoi uscire. Credere nei propri valori, affermare le proprie tradizioni sono delle condizioni che non tutti i Paesi hanno poiché soggetti a governi monarchici. Vivere senza libertà è come vivere alle dipendenze di qualcuno. Condivido pienamente la scelta di Socrate in quanto anche per me la libertà viene ancor prima della nostra stessa vita!

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    1. Dobbiamo ringraziare coloro che come Socrate hanno lottato, senza di loro non saremmo stati così liberi...

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  19. Secondo me io sarei come Socrate perchè lui ha dimostrato di rischiare la sua vita per delle giuste ragioni non avendo paura della morte,io rischierei anche la mia vita per una cosa giusta e saggia....

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  20. Maria Chiara P. 3°AS11 gennaio 2014 alle ore 14:08

    Secondo me Socrate ha fatto bene a portare avanti la sua opinione a costo della morte perché ha dimostrato di avere grandissimo coraggio e coerenza, crede in ciò che fa. Questo filosofo è un esempio per tutti noi, soprattutto se ci si trova in una società in cui vive l'odio e la falsità. Sinceramente, se fossi stata al suo posto, anche se ammiro la sua decisione, non avrei fatto lo stesso, perché la vita è solo una e va goduta fino all'ultimo secondo.

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  21. Secondo me è giusto che un uomo sacrifichi la propria vita al fine di poter affermare una propria idea, altrimenti la vita non avrebbe un senso. Ognuno di noi deve lottare per se stesso e deve anche differenziarsi dagli altri, a nessuno deve essere proibito di esprimere un proprio parere, godiamo tutti degli stessi diritti e quindi siamo liberi di pensare ciò che ci sembra giusto e adeguato per noi.

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  22. A parer mio è giusto morire o sacrificarsi per le proprie idee. Tutti noi abbiamo idee personali e non possiamo giudicarle da soli, ma solo dopo il confronto con altre opinioni possiamo capire se sono giuste o sbagliate, ma non possiamo fare ciò se non le tiriamo fuori. Quindi sarei disposto a sacrificarmi per affermare e mettere a confronto con altri ciò che penso sia giusto durante il mio percorso di vita.

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  23. Penso che la scelta della morte è la decisione più difficile che un uomo potesse prendere, ma a volte è necessario anche scegliere di morire per affermare le proprie idee. Ad essere sincera non so se riuscirei a prendere questa decisione così difficile per affermare ciò in cui credo, ma ammiro moltissimo le persone che come Socrate coraggiosamente hanno scelto di morire per affermare a far comprendere agli altri i propri ideali. Come dicevo scegliere la morte è difficile, ma nonostante ciò essa è certamente la strada più giusta se non c’è un’ altra via per affermare le proprie idee. Socrate dovrebbe essere da esempio a tutti noi, perche morire per qualcosa in cui si crede è un buon modo per andarsene. Se fossi stata io al posto di Socrate non so cosa avrei scelto di fare, ma un uomo giusto avrebbe sicuramente sacrificato la propria vita, perchè infondo rinnegare le proprie idee significa rinnegare se stessi.

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  24. Maria Rosa R. 98 3As12 gennaio 2014 alle ore 14:49

    Socrate come tutti abbiamo visto è stato un uomo coerente e molto coraggioso. Ha affrontato la morte per affermare le proprie idee e i propri principi. Fino ad ora non mi ero mai soffermata sulla questione della morte ma oggi ho capito che morire per affermare ciò di cui si è convinti è la cosa migliore da fare: vivere una vita in cui non ci è data la possibilità di esprimere ciò che pensiamo, effettivamente, è una vita senza senso. Morire, invece, sapendo di averlo fatto per una giusta causa ci rende fedeli all'insegnamento di Socrate, il quale ha lottato fino all'ultimo attimo di vita per sostenere le sue idee. In questo momento non so cosa avrei fatto se fossi stata al suo posto perché scegliere la via della morte non è facile, ma ammiro questo meraviglioso gesto da parte di Socrate che è stato d'esempio per tutti!

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  25. Quando abbiamo fatto Socrate, mi ha suscitato un grande interesse, perchè pur cercando di portare avanti una sua verità, decise di bere la cicuta, e quindi di morire, piùttosto che affermare il falso e quindi di salvarsi. Infatti quando abbiamo iniziato a leggere il libro scritto da Platone "APOLOGIA DI SOCRATE", perchè come voi ci avete spiegato Socrate non amava scrivere perchè preferiva comunicare il proprio pensiero attraverso il dialogo, mi ha sorpreso che Egli con il suo modo di esporsi, e non credendosi un sapiente, riesce a far ragionare la giuria e portarla dalla sua parte ma per una minima parte, viene ugualmente condannato a morte. Per me è un esempio da seguire perchè riuscì ugualmente ad essere capito, ma giudicato a causa di persone ignoranti e sentendosi inferiori decisero di condannarlo.

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  26. A mio avviso Socrate appare molto affascinante non solo per la profondità del suo pensiero ma soprattutto per l'attualità del suo messaggio....notevole è l'interesse e l ammirazione che suscita in ognuno di noi per la coerenza tra le sue idee e il suo modo di vivere,infatti non negherà la sua ragione nemmeno quando verrà condannato a morte per empietà verso gli dei e corruzione verso i giovani, con animo sereno, consapevole di testimoniare ancora una volta la verità nel rispetto della giustizia e nell'ubbidienza alle leggi affronterà tutto. Questa coerenza fa di Socrate un ideale di saggezza che smuove le coscienze degli uomini e ci invita a riflettere a riguardo delle nostre idee anche se penso che sia molto importante anche il confronto con gli altri prima di essere sicuri di sostenere con fermezza i nostri ideali..la nostra libertà di pensiero è anche dovuta a questo gesto cosi estremo peccato che oggi quasi nessuno sia cosi sicuro da portare avanti valide idee per il bene comune,infatti viviamo in un mondo in cui è la corruzione a dominare..se parliamo ancora oggi di Socrate significa che nessun altro dopo di lui è stato coerente con se stesso fino alla fine.!!!ROBERTA

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    1. Per fortuna, Socrate è stato un uomo coerente... di cui molti altri hanno seguito l'esempio... li studieremo in futuro...

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  27. In questi giorni, dopo aver finito di leggere l’Apologia di Socrate, ho pensato a lungo sia per quanto riguarda il destino di Socrate, disegnato dalle altre persone, ma comunque accettato da Socrate stesso, sia sul messaggio e l’insegnamento che questo libro mi ha trasmesso. In primo luogo, ho cercato di capire perché Socrate non abbia accettato alcun compromesso. Riflettendoci, ho pensato che sulla sua decisione, oltre al suo attaccamento e rispetto verso le leggi ateniesi e la giustizia, sia pesato anche il fatto che ormai era vecchio e quindi prossimo alla morte. Così decise di accettare la condanna, lasciando questo mondo terreno quasi da eroe. Inoltre egli voleva scoprire cosa lo attendeva dopo la morte e quindi questo lo spinse ancora di più verso quella direzione. Probabilmente il fattore dell’età avanzata avrebbe indotto anche me a seguire la strada intrapresa da Socrate. In secondo luogo, ho ragionato circa il messaggio e l’insegnamento che questo libro mi ha donato e cioè che un uomo deve saper affrontare tutti i pericoli e deve superare tutti gli ostacoli che ogni giorno si incontrano senza avere paura della morte, ma solo se la meta prefissata è un bene. E quindi credo che anch’io, se per qualcosa di giusto, lotterei fino alla fine, senza paura di morire. Per concludere, vorrei dire che l’Apologia è stato sicuramente, tra quelli che ho letto, il libro più bello e costruttivo, soprattutto per il messaggio che mi ha trasmesso e che certamente anche in futuro mi farà riflettere.

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    1. Sono felice che il libro ti sia piaciuto... credo che la tua riflessione sia molto interessante, tuttavia, non avendo ancora l'età di Socrate, non so se l'età avanzata possa essere una giustificazione per la scelta della morte... ci sono persone morte giovanissime per un ideale... penso a Jan Palach... ma anche persone molto anziane che sono attaccatissime alla vita e sono capaci delle peggiori nefandezze pur di conservarla... che ne dici?

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    2. Sì, è vero che ci sono persone anziane molto attaccate alla vita e piene d’energia, così come anche giovani che preferiscono morire al posto di subire un’ingiustizia o per affermare un ideale. Però credo che nel caso di Socrate, la decisione di quest’ultimo è stata condizionata (oltre dalla sua ambizione di conoscere anche quello che c’è dopo la morte) dalla sua età. Infatti, riflettendoci, ho capito che se magari Socrate fosse stato più giovane, non avrebbe accettato molto facilmente la morte, preferendo anche l’esilio poiché ancora aveva tutta la vita davanti a sé. E invece a 72 anni trascorrere un periodo d’esilio avrebbe significato probabilmente morire lontano dalla propria città, passando alla storia magari anche come un uomo poco coraggioso.

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  28. L'apologia di Socrate è senz'altro un libro molto interessante, colpisce proprio dentro l'anima, fa suscitare delle emozioni che non si possono neanche immaginare. Questa è la storia di un uomo coraggioso che non si ferma davanti a nulla pur di affermare le proprie idee. Egli dopo le accuse sa benissimo di non aver convinto i giudici poiché corrotti, ma afferma di non aver paura della morte perché quest'ultima è solo una lunga notte senza sogni , oppure se esiste l'aldilà , per lui che è sempre stato un uomo giusto , sarebbe bellissimo incontrare i sapienti dell'antichità. Penso che morire con sapienza sia per lui una fine gloriosa e che questa condanna sia un ultimo insegnamento verso tutti noi . Ammiro qualsiasi cosa di quest'uomo, e credo che la condanna a morte sia stata assolutamente ingiusta perché coloro che hanno sostenuto l'accusa erano soltanto invidiosi e spregevoli. Pur essendo dalla sua parte, non sono del tutto convinta che perdere la vita sia una decisione adatta. Magari andare in un'altra città lo avrebbe aiutato a farsi conoscere dagli altri, che non era la persona che tutti credevano. E la sua "anzianità" non doveva fermarlo. Se fossi stata al posto suo avrei lottato anche per un solo giorno di libertà e di vita perché soltanto con queste parole ci si può trovare anche quel minimo di felicità.

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    1. Non parlerei di giudici corrotti, Platone non lo dice, piuttosto di persone che non comprendono fino in fondo la verità del discorso socratico....

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  29. Io non condivido la scelta di Socrate, perché secondo me lui non doveva arrendersi ad una morte ingiusta. Anche se Socrate ha accettato il verdetto dei giudici per non andare contro a quelle leggi a cui lui credeva tanto, penso che si sarebbe dovuto ribellare ad un giudizio ingiusto.
    E' vero che le leggi sono molto importanti e devono essere rispettate per il vivere civile, ma esse dovrebbero basarsi su dei principi di giustizia e verità. Solo in questo caso devono essere rispettate, mentre nel caso contrario se una legge viene applicata erroneamente credo che si debba lottare e ribellarsi altrimenti ognuno di noi, in base ai propri interessi, ha la possibilità di inventarsi leggi personali.

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    1. Il principio di Socrate ci insegna che le leggi vanno rispettate... altrimenti anche un delinquente potrebbe dire che una legge è ingiusta solo perché lo punisce... è vero che esistono leggi ingiuste, ma esse debbono essere cambiate nelle sedi giuste... che ne pensi?

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  30. Caro prof, finalmente siamo arrivati alla conclusione del nostro libro. A dir la verità dal primo momento mi è sembrato noioso, ma andando avanti non è stato poi così male… Ciò che mi ha colpito di più, è stato il modo in cui Socrate sta affrontando con tranquillità la sua morte, che oggi è per tutti noi la paura più grande. Io al posto di Socrate non avrei fatto lo stesso, non avrei avuto il coraggio. Secondo me Socrate anche se ha dimostrato un grande coraggio un minimo di paura l’ha avuta però non l’ha dimostrata per non far preoccupare le persone a lui vicino.

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    1. Gli uomini coraggiosi non sono quelli che non hanno paura, quelli sono gli incoscienti, la paura è un sentimento comune a tutti... ma i coraggiosi la riescono a vincere... è questa la differenza... che ne pensi?

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  31. A mio parere Socrate sarebbe un uomo da seguire, perchè appunto tutti noi dobbiamo esprimere le nostre ragioni e i punti di vista che ci sembrano giusti o sbagliati. Però per me un qualcosa di sbagliato c'è, perchè come già sapete professore, io a differenza di Socrate non sarei disposto a perdere la vita per un traguardo che non verrà mai raggiunto. Infatti già al tempo di Socrate la gente era indirizzata verso un'unica via, non si basava su nuovi ideali da seguire, ma viceversa accusava tutti coloro che magari erano intenti a provarci (per esempio Socrate che verrrà condannato a morte). Dunque vorrrei concludere dicendo che meglio una penale da pagare purchè mi rimanga la vita, dato che è un dono dato da Dio, e non mi sembra giusto che ognuno di noi la perda per delle cose che non si ramificheranno mai nei giorni quotidiani!!

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    1. Caro Antonino, certo, la vita è molto importante... è un bene prezioso... tuttavia ti rivolgo una domanda, Pensi che se nella storia dell'umanità non ci fossero state persone coraggiose come Socrate, oggi avremmo tutti i diritti che abbiamo... anche se ancora ne abbiamo tanti altri da conquistare?

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  32. Francescantonio D. C.13 febbraio 2014 alle ore 17:47

    Secondo me Socrate è stato molto coraggioso ad affrontare un processo del genere e ad accettare la morte con tanta "leggerezza". Socrate è stato un uomo molto giusto, e che ha creduto nelle sue idee fino alla fine. Io lo ammiro molto e fossi stato al suo posto credo che avrei fatto le stesse scelte.

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    1. Sì, sembra che Socrate abbia affrontato tutto con grande leggerezza... ma grazie proprio al suo essere filosofo

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  33. Devo dire che l'Apologia di Socrate mi è piaciuta molto, non solo come libro in se, ma anche dal fatto che secondo me è molto istruttivo e ricco di significato, infatti, come Socrate lottò da solo per una giusta causa arrivando persino alla morte, credo che allo stesso modo dovremmo fare anche noi, dovremmo cioè lottare per le nostre idee e non arrenderci ai primi ostacoli. Piene di significato ma anche di ironia sono anche le parole con cui Socrate si difende durante il suo processo. Nel finale del libro però non sono riuscito a ritrovare la mia personalità nel gesto compiuto da Socrate, decidendo la morte alla prigionia; se fossi stato io al suo posto non saprei dire cosa avrei risposto, se avessi avuto la sua età forse anche io avrei scelto la morte, ma se fossi stato ancora giovane, forse avrei preferito la prigione.

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    1. Certo, è difficile dire cosa avremmo fatto al suo posto... concordo con te...

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  34. Questo libro mi è piaciuto molto, soprattutto perché alcuni aspetti sono presenti anche nella nostra società. Penso che Socrate sia stato un uomo davvero eccezionale, in modo particolare mi ha colpito il suo modo di confutare le accuse che gli sono state rivolte, quindi penso sia importante leggere questo libro perché la sua freddezza e sicurezza nel mostrare false le accuse che gli erano state rivolte può aiutare l’ uomo nella vita di tutti i giorni. Soprattutto mi ha colpito il fatto che Socrate abbia rinunciato alla vita pur di affermare gli ideali da lui sostenuti, infatti avrebbe potuto semplicemente chiedere scusa, ma egli preferisce morire,quindi proprio nel momento in cui egli rinuncia alla vita si mostra uno tra gli uomini più coraggiosi di tutti i tempi. In conclusione penso che sia molto importante leggere L’ apologia di Socrate perché questo libro aiuta a crescere sia culturalmente, ma soprattutto ci aiuta a diventare degli uomini migliori.

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    1. I classici servono proprio a questo, ci danno un piccolo trampolino dal quale spiccare il volo verso le nostre responsabilità.

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  35. Siamo arrivati alla fine dell’affascinante dialogo platonico riguardante il processo e la condanna a morte di Socrate. Questo dialogo mi ha colpito ed ha catturato la mia attenzione per gli esemplari discorsi del filosofo ateniese, per il suo modo ironico di difendersi e per la sua coerenza con la giustizia. Egli alla fine del processo, nonostante abbia smontato le varie accuse rivoltegli contro, è consapevole di non essere riuscito a convincere la maggior parte dei votanti e soprattutto i giudici poiché corrotti. Socrate non ha paura della morte poiché nessuno di noi sa se essa sia un bene oppure un male. Proprio per questo si rifiuta di usare mezzi da “quattro soldi” come supplicare o far pietà ai giudici poiché significherebbe dar valore alle accuse di Meleto, Anito, e Licone. Penso che la morte per Socrate sia stata una fine gloriosa poiché egli si mantenne coerente con le leggi ed anche perché la sua condanna ci serve come insegnamento per fare del bene secondo giustizia.
    Quest’opera mostra quanto l’invidia degli uomini possa essere dannosa per la società presente e quella futura, e sotto questo aspetto è un tema attualissimo. Ammiro il coraggio di Socrate e la sfrontatezza di cui si arma contro i falsi sapienti a costo di attirarsi l’odio di molti . Sono convinta che Socrate debba essere un insegnamento per tutti noi che viviamo in una società dove regna l’egoismo e l’assenza
    di valori e un invito a non aver paura di esprimere ciò che si pensa e in cui si crede poiché viviamo in una società libera!

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    1. Sì, è vero, concordo con te, a volte l'invidia è il sentimento di coloro che non hanno coraggio di camminare con le proprie gambe e che vorrebbero che tutti fossero preda della loro stessa indifferenza...

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  36. Socrate orgogliosamente rivendicò orgogliosamente i suoi meriti, nei confronti delle città e l'ideale di giustizia secondo cui aveva sempre vissuto.. Socrate partendo dall'inizio ha dimostarto durante il suo processo rischiando la vita per le "cose" giuste coraggio e il vero modo di affrontare la vita.. penso che sia stato giusto il suo comportamento durante tutto il suo processo rispondendo sempre con decisione ad ogni accusa riferita nei suoi confronti non colpevolizzare nemmeno i suoi accusatori ha dimostarato sempre più la sua innocenza, lottando per il giusto, provo una grande ammirazione nei confronti di Socrate!

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    1. Lottare per la giustizia è forse l'ideale più alto, soprattutto per un filosofo. Socrate ha cercato la verità per tutta la vita e non è mai stato arrogante... nemmeno sul punto di morte. Il suo esempio di umiltà è forse il dono più grande che ci ha lasciato, che ne pensi?

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  37. Siamo ormai giunti alla conclusione di questo affascinante dialogo platonico e devo dire che mi è piaciuto moltissimo ed è stato molto interessante poiché ha aperto i miei pensieri a nuovi orizzonti. Platone, narrando le vicende legate al processo di Socrate, ci ha voluto insegnare alcuni veri principi della vita che il suo maestro stesso seguiva tenacemente: il desiderio e la libertà! Pur essendo accusato in tarda età il desiderio di Socrate era quello di affermare le proprie idee, i propri principi, proprio per proteggere le sue radici di cittadino e continuare a vivere liberamente! Si difese tenacemente, si mise in gioco riuscendo a mettere in ridicolo i suoi accusatori attraverso l’arte del saper parlare, confutando così gran parte delle accuse rivoltegli, e tutto questo per seguire la voce del daimonion, una sorta d’oracolo interiore, che gli apriva le porte al desiderio che era, per Socrate d’Atene, l’unica pista di decollo possibile capace di portarlo alla libertà, alla vita! Egli, come ben sappiamo, se la sarebbe cavata con una semplice ammenda se si fosse dichiarato colpevole ma al fine di correre dietro ai suoi desideri guardò in faccia la morte. Ho riflettuto a lungo sulla domanda che ci è stata posta durante la lettura dell’Apologia (è meglio la morte o vivere in prigione?) e sono giunto alla conclusione che anche io avrei preferito bere la cicuta invece di condurre una vita tra le sbarre di una cella! Desiderare la vita e la libertà sono le uniche realtà che dobbiamo rincorrere cosi come fece Socrate che è per tutti noi un Maestro di Vita!

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    1. Certamente... Socrate ha scelto la morte... ma credo che la sua non sia stata una scelta fatta a cuor leggero... Egli amava la vita e doverla lasciare gli sarà costato... non sempre la scelta della morte è quella giusta... lo è stata nel caso di Socrate... ma non lo sarebbe stata per Nelson Mandela, il quale ha trascorso quasi trent'anni in una piccola cella... grazie a questo sacrificio ha dato la libertà al suo popolo... due epoche diverse e due contesti differenti... ma stesso risultato... che ne pensi?

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  38. Ribadendo ciò che avevo già scritto nel precedente commento, sono ancora più convinto che Socrate sia davvero il più sapiente tra i sapienti. Ho ascoltato la lettura dell'Apologia con davvero grande interesse, facendo tesoro delle frasi pronunciate dal maestro Socrate che ci danno un importante insegnamento sulla vita.
    Riguardo alla questione se è meglio morire o vivere una vita privata della libertà io la penso come Socrate; cioè non sappiamo cosa ci sia dopo della morte, potrebbe essere qualcosa di spettacolare come anche qualcosa di terribile, mentre sappiamo che passare la vita chiuso in un carcere non è sicuramente una bellissima esperienza. Sarà forse la mia voglia di scoprire sempre di più, la mia grande curiosità, ma ripeto, condivido a pieno le idee di Socrate e anch'io sarei pronto a sacrificarmi per affermare la mia opinione (sapendo di non essere in torto ovviamente).

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    1. Credo che sia sempre meglio vivere, anche Socrate dice così nel Fedone, ma proprio perché ama la vita, non solo la sua, ma quella di tutti, una vita nella Verità, egli sceglie la morte...

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  39. La lettura di questo libro mi ha non solo appassionato, ma mi ha fatto aprire gli occhi su quella che è la nostra realtà e su quelle che sono le nostre paure e dubbi...Prima d'ora non riuscivo a capire bene quale fosse il vero senso della vita, ma grazie agli insegnamenti di Socrate adesso ho una visione più chiara e profonda. Di Socrate ho ammirato, anzi ammiro, il coraggio che ha avuto nell'affrontare con coerenza i suoi accusatori e nel confutarli quando ce ne era bisogno. Il libro si conclude con la riflessione che riguarda in un certo modo la vita e la morte: è bene morire affermando i propri principi o vivere in un mondo in cui non vi è la possibilità di esprimersi? Ecco, ora come ora, non so se sceglierei come Socrate la via della morte, ma so di certo che è veramente una "congiura" vivere in un mondo in cui è ritenuto sbagliato tutto ciò che si pensa. Credo che leggere questo libro sia stato d'aiuto un pò a tutti perchè oltre ad essere interessante mi ha fatto riflettere MOLTO sulla VITA!

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    1. Sì, concordo, fa riflettere! come ho scritto sopra, la morte di Socrate non è un inseguire la morte, ma un inno alla vita...

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  40. Leggere questo libro ha suscitato in me una serie di emozioni indescrivibili. Di Socrate ho stimato tanto come rifletteva per risolvere i problemi anche se questo lo ha portato alla morte. Pur se per molte persone come me ha fatto davvero una morte da EROE, affermando fino alla fine ciò che aveva intenzione di insegnare. Inoltre Socrate ci fa riflettere sulla realtà che oggi ci circonda, e su come stare attenti alle menzogne, perchè è giusto affermare la Verità fino alla fine!

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    1. La menzogna... già.. è un'arma contro la quale è difficile difendersi, perché sfugge alla logica della filosofia...

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  41. Cari Alunni, mi complimento con ognuno di voi, per le profonde e attente riflessioni su questo scritto che ho avuto il grande piacere di leggere insieme a voi. Ho trovato in ognuno un attento uditore. Siete riusciti a cogliere gli aspetti più sottili e importanti delle parole di Platone e mi avete consentito, ancora una volta, di scoprire aspetti nuovi di questo libro meraviglioso. Grazie per la collaborazione e soprattutto per la capacità critica... e per tutto quello che mi avete insegnato... a domani...

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    1. Grazie a voi, professore, che ogni giorno trascorso insieme a noi lo dedicate all’insegnamento, spiegandoci ogni cosa nei minimi dettagli. Se non fosse per voi credo che nessuno sarebbe stato in grado di fare queste riflessioni. Quindi tutto questo è possibile grazie alle vostre parole e al vostro insegnamento. Grazie ancora una volta!!

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  42. http://www.youtube.com/watch?v=wjUoLlmyk6k Jan Palac

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