Translate

mercoledì 2 marzo 2011

La scuola Pubblica...



  • Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione. (Victor Hugo)




  • Ci sono cose che si apprendono solo a scuola, ma il mol­tiplicarsi delle cosiddette 'educazioni', ha dato vita a materie che sono grava­te sulla scuola. Un po' anche per scari­carsi la coscienza da parte delle altre i­stituzioni e dimostrare sensibilità ver­so un tema. Evandro Agazzi)




  • Escludete il latino ed il greco dalla vostra scuola e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione ed a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d'esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500. (Thomas Arnold)




  • In Italia c'è stato un crollo dell'istituzione scolastica, che ha perso tutta la sua autorità. E allora, l'unica arma rimasta al docente è la seduzione. Che poi è il grande tema di questa società dello spettacolo: i politici sono seduttivi prima di ogni altra cosa. Agli insegnanti, questo non è concesso. (Antonio Scurati)




  • Io sono stato sempre favorevole alla scuola pubblica. La scuola privata è un anacronistico privilegio. (Giuseppe Berto)




  • L'istruzione alimenta il dubbio e la curiosità: dev'essere di tutti, come vuole la Costituzione, in modo che dalla scuola escano cittadini, non sudditi. Una scuola autoritaria prepara a una società autoritaria. (Daniele Luttazzi)




  • La discussione ha messo in luce un problema nuovo, che la scuola privata diventi una seconda scuola di stato. (Palmiro Togliatti)




  • La scuola aiuta i giovani se riesce a in­segnare loro il senso critico. (Evandro Agazzi)




  • La scuola è quell'esilio in cui l'adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio. (Maria Montessori)




  • La scuola non deve limitarsi all'istruzione, ma deve appoggiarsi su due colonne, il lavoro intellettuale e il giuco educativo. (Sergei Hessen)




  • Oggi stiamo cercando di costruire una scuola in cui le donne, i membri di minoranze etniche e religiose e le persone che appartengono a culture non occidentali possano essere visti e ascoltati, con rispetto e amore, sia in veste di portatori di una conoscenza specifica, sia come oggetto di studio. Una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini del mondo. (Martha Nussbaum)




  • Quando la scuola non funziona è semplicemente inutile e dannosa. (Mario Neva)




  • Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente. (John Condry)




  • Tutto ciò che non so l'ho imparato a scuola. (Leo Longanesi)




  • Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere. (Piero Calamandrei)




  • Una scuola senza fondi non conta niente. E mi pare che la politica non abbia intenzioni in questo senso. Sono d' accordo con il 5 in condotta, è giusto che siano sanzionati atteggiamenti violenti, irrispettosi. Ma mi sembra un' operazione demagogica: non si può chiedere alla scuola di andare in una direzione opposta rispetto alla società. In più, oggi i genitori percepiscono la scuola come un negozio, dove il figlio è il cliente da soddisfare. Sempre. (Antonio Scurati)
  • 30 commenti:

    1. Cari Alunni, mi piacerebbe che ognuno di voi scrivesse la propria citazione sulla scuola... questa è la mia:

      Maria Chilà,
      Maria Placanica,
      Titti Principato,
      Costanza Nunnari,
      Antonella Monaca,
      Neva Piromalli,
      Girolamo Cotroneo,
      Francesca Rizzo,
      Caterina Resta,
      Flavia Tricomi,
      Antonia Sagredo Santos.

      I miei maestri... quelli tra i tanti che sono nel mio cuore e che continuano a parlarmi e ad insegnarmi cose nuove ogni giorno... Dalle elementari all'università... nella scuola pubblica ho incontrato tutte queste straordinarie persone. A loro dico Grazie

      RispondiElimina
    2. La scuola di Stato deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà! (Piero Calamandrei)

      RispondiElimina
    3. Non saranno pubblicate citazioni anonime

      RispondiElimina
    4. Citazioni personali... sarebbero più gradite: che cos'è la scuola per te?

      RispondiElimina
    5. L'unico mezzo per passare dal passivo all'attivo! Grazie alla scuola e alla cultura donataci da essa potremo essere protagonisti del nostro futuro e non semplici spettatori di un futuro scritto per noi da altri..

      RispondiElimina
    6. La scuola mi ha insegnato a convivere civilmente,mi ha insegnato il rispetto dei ruoli,a dialogare,a rapportarmi in maniera adeguata agli altri,ad aiutare e collaborare con chi lo merita,a non cadere in stupide provocazioni,a godere dei risultati raggiunti mediante l'impegno,a gioire dei successi e non degli insuccessi altrui. A scuola ho ricevuto dai miei insegnanti critiche positive e negative ma che in qualsiasi caso hanno contribuito alla mia crescita.
      Peccato questo sia il mio ultimo anno di liceo.

      RispondiElimina
    7. Caro Franco, entro a far parte deglli alunni :-) e lascio un commento.....
      La scuola elementare mi ha sedotto, nonostante fosse una scuola di campagna. Lì è nato in me il desiderio di essere insegnante, dico essere perché amo esserlo da dentro, nel mio sangue circola liberamente l'amore per il mio lavoro, senza condizionamenti di alcuna sorta. Nella scuola pubblica amo spendere la mia passione per il genere umano, facilitando, in piccoli menti, la nascita del seme della conoscenza, della curiosità, della ricerca attiva, dell'amore verso tutto ciò che rende cittadini e non semplici esecutori, asserviti a menti perverse che tentano di smantellare un bene comune e prezioso come la scuola pubblica.Un grazie a tutti gli insegnanti, o come li chiama V. Andreoli educatori, che mi hanno aiutata in questo cammino.

      RispondiElimina
    8. Grazie Nadia, grazie Antonella, grazie Mimma, è incoraggiante quello che dite e mi stimola a continuare a dare tutte le mie energie affinché le nuove generazioni possano pensare con la propria testa e non con la mia... che brutta parola "inculcare". Io in-segno... perché dentro me porto il segno di coloro che mi hanno fatto conoscere la storia del genere umano, le meraviglie della natura e il coraggio di esprimere sempre le proprie idee...

      RispondiElimina
    9. Insegnare, Francesco, è la parafrasi del condividere. Socrate era convinto che la conoscenza non fosse una gara, gli agòni li ripudiava peraltro. La conoscenza è, assieme all'Amore (quello vero), l'unica cosa che deve essere elargita gratuitamente a chiunque, perchè è la cultura, la spiccatezza della mente a costruire nel nostro pensiero più ramificazioni e idee. Socrate era definito il più saggio di tutti gli uomini perchè era stato in grado di conoscere ascoltando, ed era stato in grado di conoscere non per presunzione, ma essendo fermamente convinto della sua totale impotenza dinnanzi a tutto ciò che è lo scibile umano; ha affermato che la conoscenza si costruisce col dialogo, e tu non hai fatto altro che fare questo. Un piccolo insegnante con una grande mente che ancora oggi, nonostante tu mi abbia detto di dover chiamare col suo nome, io continuo a definire Maestro. Grazie per la conoscenza.

      RispondiElimina
    10. Caro Vincenzo... grazie. Pitagora consentiva ai suoi allievi di dargli del tu, solo dopo cinque anni di ascolto. A quel punto erano suoi pari e anche loro cominciavano a insegnare qualcosa al maestro... come tu fai con me. La scuola non insegna solo a parlare, ma anche a saper ascoltare.

      RispondiElimina
    11. La scuola mi ha dato molto in crescita culturale e umana. Sia perché ho vissuto esperienze estramente positive così come alcune negative. Queste ultime poi sono quelle che ti aiutano a maturare ancora di più. A scuola ho imparato a confrontarmi, ad ascoltare. Per questo penso che la scuola sia la misura migliore per saggiare la qualità di una democrazia. E, di conseguenza, difenderla significa proteggere la nostra Costituzione, e difendere la Costituzione è un dovere, oltre che un onore, che tocca tutti, da noi studenti, ai nostri insegnanti. Ecco perché indignarsi è oggi un proposito a cui tutti dobbiamo porci con responsabilità ed impegno.

      RispondiElimina
    12. Caro Francesco, Grazie, come cittadini abbiamo il dovere di studiare, non per noi stessi, ma perché gli altri, grazie al nostro lavoro, possano vivere meglio. Se coloro che ci hanno preceduto non avessero lavorato duramente noi non staremmo qui a parlare liberamente... sono d'accordo con te quando affermi che "la scuola sia la misura migliore per saggiare la qualità di una democrazia"

      RispondiElimina
    13. La ringrazio per avermi dato la possibilità di intervenire. La scuola è per me una maestra di vita. Come ha detto Francesco M., è a scuola che riceviamo le prime basi dell'agire democratico, è a scuola che capiamo cos'è il confronto e il rispetto per gli altri e, sempre a scuola, riceviamo le nozioni che ci consentono di vivere in società. Pensiamo per esempio alle regole principali della comunicazione sociale (nel complesso delle sue sfaccettature). La scuola stimola la curiosità, ci spinge alla ricerca del sapere e alla voglia di migliorare il sistema nel quale viviamo. Per la politica del "e qui comando io e questa è casa mia!" che viene attuata ultimamente in Italia questo è fondamentalmente un problema: il cittadino con capacità di giudizio è "pericoloso". Ed ecco che allora si attuano le politiche dei tagli. Smantellare il sistema scolastico pubblico è il primo passo verso l'indebolimento della democrazia. Sentire frasi come "finalmente abbiamo messo fine alla cultura falsamente egualitaria in auge dal Sessantotto" mi ha fatto male, è stato l'ennesimo schiaffo. E' vero, la scuola ha delle lacune in alcuni settori e il livello in alcuni casi è basso. Ma non si può e non si deve buttare il bambino con l'acqua sporca. Bisogna sanare quello che non va e non limitarsi a criticare quello che in realtà si vuole distruggere. La scuola è l'unica arma che abbiamo per capire noi stessi, le nostre inclinazioni e quello che vogliamo, ed è l'unico strumento che ci permette di difendere i nostri diritti ed affrontare i nostri doveri. Per me la scuola è "cosa pubblica".

      RispondiElimina
    14. Penso che la scuola debba insegnarci a sviluppare il pensiero critico e a non avere paura di esprimere i nostri pensieri e le nostre opinioni. Inoltre dovrebbe educarci all'ascolto, unico modo per abbattere la barriera dell'incomunicabilità.

      RispondiElimina
    15. Nel leggere i vari commenti mi è sorta una domanda.Com'è possibile ammettere l'esistenza di una persona che si pronuncia contro un'istituzione quale la scuola,se è bastata una frase contro essa per scatenare la reazione di studenti,prof e non? Io da piccola trovandomi a vivere lontano dal mio paese insieme alla mia famiglia,ho frequentato per ovvi motivi,prima ancora della scuola dell'infanzia,l'asilo nido(non so se è il termine giusto) e conservo ancora un ottimo ricordo di quelle insegnanti che nella necessaria assenza dei miei genitori si occupavano di me e non solo.Si,perchè un insegnante si prende in qualche modo cura dell'alunno.A questo punto non posso che provare compassione per colui che porta avanti tali idee.Probabilmente non ha avuto la fortuna di avere un insegnante che in qualche modo si prendesse cura di lui.

      RispondiElimina
    16. Cara Carmen... l'unica parte del tuo intervento che non condivido è quella in cui dici che "la scuola è l'unica arma..." so che cosa intendi, quindi direi: "La scuola è la pricipale via... una strada, un luogo di confronto e mai di scontro... le armi lasciamole a coloro che non sanno usare l'intelligenza e lo spirito critico...

      RispondiElimina
    17. Giusta osservazione... Grazie per la correzione!

      RispondiElimina
    18. La scuola pubblica è un appiglio per salvare le nostre coscienze, è un luogo in cui ci viene insegnata l'umanità, contraddistinta da lati positivi e negativi, è la base dalla quale noi tutti possiamo imparare a pensare con la nostra testa. Se tutto questo, in futuro, non fosse più accessibile ad ogni singolo abitante di questo paese, ricco o povero, solo perché deve prevalere il pensiero di un solo uomo e solo perché la sua sete di potere debba essere sodisfatta a costo di un prezzo così alto, allora la nostrà identità sarà annullata del tutto. Tra un paio d'anni il progresso raggiunto finora sarà solo un ricordo, visto che i geni si saranno estinti.

      RispondiElimina
    19. Oggi purtroppo la scuola è in forte declino, non c'è quel sostegno di una volta perché è stata svalutata, considerata come l'ultima ruota del carro, mal funzionante e poiché lo stato invece di invogliare gli studenti a progredire nello studio dimostrando il proprio sostegno vara delle leggi con le quali pone la scuola agli ultimi posti nella lista delle priorità dello stato

      RispondiElimina
    20. Triste verità... ma noi continuaiamo a "fare scuola"... a sostenerla, perché lo Stato siamo tutti noi, ognuno di noi...

      RispondiElimina
    21. La scuola secondo me è un "mezzo" di distacco dalla realtà degradata della società in cui vivo. In effetti gli studi portano noi alunni ad acculturarci e di conseguenza pensare e agire con la propria mente e soprattutto a essere indipendenti.

      RispondiElimina
    22. La scuola è un luogo di educazione attraverso anche lo studio. Secondo me la scuola è molto importante: è un luogo che ci aiuta a crescere, che si impara a vivere, che ci fa capire i problemi della nostra società, che insegna rispetto. Purtroppo tutto ciò non è apprezzato da tutti in quanto alcuni alunni vedono la scuola come un DOVERE.

      RispondiElimina
    23. grazie al tuo blog... mi hai fatto fare un viaggio a ritroso nel passato, ho ricordato tutti gli insegnanti che sono stati soprattutto maestri di vita, quando la scuola era la nostra seconda casa ed imparare era un piacere. Insegnare, ieri, non era così complicato come oggi... cercano in tutti i modi di intralciare il lavoro di chi ci crede in questo mestiere.. ma sono sicura che non ti farai MAI piegare dal sistema!!! Sei grande!!!

      RispondiElimina
    24. Grazie Orsola... Tu sai quanto Amo questo lavoro... e quanto mi reputo fortunato di poterlo fare... e di poter lavorare in una scuola, il liceo di Sant'Eufemia, dove ho incontrato colleghi preparati che amano la professione e alunni che ogni giorno mi stimolano, con la loro spontaneità a rinnovarmi e a migliorarmi...

      RispondiElimina
    25. Grazie alla scuola noi diventiamo qualcuno: si viene ad affermare quella che è la nostra umanità, identità; in essa ci viene insegnato ad avere un nostro pensiero e professarlo liberamente. E' la risorsa principale del nostro sapere e della nostra libertà e tutti hanno il diritto di essere liberi, tutti hanno il diritto di frequentare la scuola, di imparare oltre ad avere una determinata cultura, anche a relazionarsi con gli altri, scambiare idee ed esprimere le proprie senza timore; è questo che ci insegna la scuola e non è da comprendere chi disprezza questo bene , perché qualora a questo non fosse più possibile accedere la nostra identità e umanità verrebbero annullate.

      RispondiElimina
    26. Credo che Maria Grazia abbia centrato il punto fondamentale della questione dicendo che la scuola dovrebbe educarci all'ascolto. Un popolo che ascolta è un popolo che arricchisce se stesso.
      Se non si è abituati ad ascoltare non si potranno mai accettare le diversità e fenomeni quali l'omofobia e la intolleranza razziale saranno all'ordine del giorno.

      RispondiElimina
    27. Caro Francesco, grazie per avermi dato la parola. Già, la parola, quella buona che media, veicola, forma, che si espone, che si e ci mette a nudo. E la scuola dovrebbe ospitarla, non mortificarla. Nonostante tutto, io ancora credo nella scuola e nel suo ruolo altamente formativo, nel dialogo costruttivo che quotidianamente instauriamo con gli alunni, nostri interlocutori priivilegiati. Oggi la scuola è chiamata ad essere palestra di senso critico, baluardo di resistenza, quella intelligente, e trampolino di scoperta e consapevolezza del fondamentale senso civico. Al di là di stereotipi e luoghi comuni mi piacerebbe, veramente, che tutti continuassimo questo viaggio-impresa con quelle provviste di serietà, passione e ricerca che non devono mai mancare. Una viaggiante, Tamara

      RispondiElimina
    28. Carissima Tamara, chi, come noi, ha avuto la fortuna di incontrare dei veri maestri non può non credere nella scuola. Grazie per le tue parole. TVB

      RispondiElimina
    29. Cara Nadia, come è vero quello che dici. Grazie

      RispondiElimina